I lavoratori Tempa Rossa, Il Comitato La Voce di Corleto e il Comitato per l’occupazione e la salvaguardia dell’ambiente, in una nota congiunta chiedono la convocazione di un tavolo tra le parti coinvolte nella vertenza “Tempa Rossa”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Continuano a riunirsi ed a discutere senza sosta i lavoratori e gli ex lavoratori dell’indotto “Tempa Rossa” che nella giornata di giovedì 10 gennaio 2019 sono tornati ad incontrarsi per discutere delle risultanze emerse dall’incontro tenutosi in Regione in settimana.
In particolare essi ritengono insufficienti ed insoddisfacenti le garanzie offerte da Total, la quale per l’ennesima volta torna a subordinare la concessione di alcuni benefit all’avvio della messa in produzione dell’impianto.
Insoddisfazione e malumore ha determinato tra di loro anche il comunicato stampa diramato nei giorni scorsi dal segretario regionale Cisl, Enrico Gambardella, rispetto al quale i presenti hanno avversato la teoria di un tavolo riservato solo ed esclusivamente ai sindacati ed alla politica osservando che non si tratta di faccende private bensì di una trattativa che riguarda in primis le loro vite ed il loro futuro.
Sempre secondo la Cisl, poi, la vertenza TOTAL sembrerebbe essersi avviata ad una compiuta e soddisfacente risoluzione in sede regionale garantita già solo dalla presenza dei rappresentanti TOTAL al tavolo, circostanza contestata dai presenti, tra cui i lavoratori sedutisi al tavolo delle trattative regionali convocato dall’Assessore Cifarelli lo scorso 08 gennaio, i quali ritengono che la discussione per l’ennesima volta si sia esaurita sterilmente portando agli ennesimi proclami di TOTAL, dei sindacati e dei sindaci presenti.
E non si sottovaluti l’intelligenza dei lavoratori dichiarando che questi sono vittime di una strumentalizzazione che tende a fargli conoscere solo parzialmente gli esiti delle trattative contenute nei verbali degli accordi. I lavoratori parlano a ragion veduta e con cognizione di causa, infatti, conoscono minuziosamente il contenuto dei singoli verbali.
Inoltre, appresa in corso di assemblea la notizia dell’accoglimento da parte del TAR del ricorso proposto dal M5S e promosso contro il decreto della presidente f.f. Franconi relativo alla data delle prossime elezioni regionali, questi hanno ritenuto a maggior ragione auspicabile l’apertura immediata di una nuova trattativa tra le parti in sede prefettizia.
Insomma agli occhi dei lavoratori, soprattutto a ridosso dell’importate evento elettorale che si accinge a vivere la Regione, le notizie trapelate ufficialmente altro non sarebbero che becera strumentalizzazione politica incapace di costruire un futuro solido e duraturo ed in grado di “regalare” il solito contentino (vedasi bonus 2.400 €) nell’illusione di placare gli animi ormai esacerbati dai continui rinvii che conducono sempre allo stesso risultato: un nulla di fatto!
Alla luce degli ultimi eventi l’ultimo baluardo di salvezza, dunque, viene individuato nel Prefetto di Potenza, il quale per mezzo dei suoi Uffici ha mostrato con solerzia sensibilità ed attenzione verso il problema, oltre che una ferrea volontà di trovare una soluzione allo stesso.