Dopo la firma del protocollo di intesa per la candidatura del sito “Via Appia. Regina viarum” per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco firmato oggi a Roma, alle Terme di Diocleziano, “l’imperativo” è intercettare il turista culturale. Lo sostiene il Centro Studi Turistici Thalia parlando di “ulteriore opportunità specie per l’area Vulture-Alto Bradano intorno a Venosa che diventa centrale”. Per occasione il C.S. Thalia ripropone l’identikit del turista culturale considerato il target tra i più importanti dell’industria del turismo soprattutto perché spende in media 20 euro al giorno in più rispetto a un “normale” turista (quasi 132 euro al giorno contro i 112 della media nazionale). Alto indice di scolarizzazione (il 41 per cento ha una laurea, il 46 per cento un diploma e solo il 13 per cento un titolo inferiore); prevalentemente giovane (il 51 per cento ha meno di 30 anni, ed il 35 per cento fra i 31 ed i 60 anni); provenienza dalle grandi città del centro-nord; capacità di spesa media 250 euro complessivi a week end nel 61 per cento dei casi: è l’identikit tracciato che – a parere del Centro Studi Turistici Thalia – coincide perfettamente con il fruitore-tipo dell’itinerario lucano via Appia Vulture-Alto Bradano sino a raggiungere Matera. Non si sottovaluti che la Via Appia – circa 900 km di tracciato da Roma a Brindisi inclusa la variante traianea – è un monumento lineare, che si fa patrimonio culturale ma anche paesaggistico-naturalistico e storico. Su questo percorso si inserisce l’attività di rilancio dei borghi che la via Appia attraversa direttamente o lambisce specie dell’area nord della provincia di Potenza che svolge il Distretto Turistico Terre di Aristeo che ha in Acerenza-Forenza uno dei “punti di forza” e di maggiore qualità dell’offerta ricettiva. Il turista culturale del terzo millennio – sottolineano gli esperti del C.S. Thalia – anche per la propensione di spesa più alta rispetto agli altri target cerca alberghi quattro stelle o case alloggio di livello alto, oltre al mangiare bene. Ed è proprio quello che sta facendo Terre di Aristeo con il progetto pilota per realizzare le prime centinaia di camere a Forenza e nel comprensorio. L’opportunità di attrazione di nuovi flussi turistici si allarga al Parco Regionale del Vulture per lo stretto legame di interesse cultura-ambiente e pertanto sollecita il rafforzamento di professionalità specifiche. Di qui la figura fortemente innovativa e al passo con i cambiamenti nel turismo dell’ “animatore di comunità” a cui sta pensando il Distretto Terre di Aristeo attraverso attività formative per la prima volta in Basilicata. Un esempio di come è necessario prepararsi perché il protocollo produca più turisti, più occupati e rivitalizzi i borghi.