Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari, Filcams Cgil, Fisascat Cis e Uiltucs Uil: “Contratto Collettivo Nazionale scaduto da oltre 6 anni. Mobilitazione a sostegno della vertenza degli addetti al settore. Sit in di protesta 1 settembre alle ore 10 in piazza Mario Pagano a Potenza”.
Di seguito la nota integrale.
A oltre sei anni dalla scadenza del Contratto collettivo nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori addetti ai servizi di vigilanza armata e non armata, i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs ritengono indispensabile sottoporre all’attenzione degli Uffici territoriali di governo, degli enti e delle ustituzioni regionali, la difficile situazione in cui versano le oltre 100.000 maestranze impiegate nel settore.
La lunghissima trattativa si è conclusa con esito negativo lo scorso 18 marzo, quando le parti datoriali, anziché presentare una proposta dignitosa sul piano salariale, hanno dichiarato – a seguito della costituzione di una nuova associazione datoriale – di non aver ricevuto mandato dalle rispettive aziende ed interrotto il percorso negoziale.
L’eccessiva frammentazione del settore, l’irresponsabilità delle controparti datoriali e la loro incapacità di realizzare una sintesi positiva per le relazioni sindacali, hanno accresciuto le problematiche di un settore che, oltre ad essere soggetto a una costante violazione delle norme di legge e dei contratti anche in tema di salute e sicurezza, è esposto quotidianamente al pericolo ed alle logiche del massimo ribasso che imperversano nell’ambito degli appalti.
Il mancato adeguamento per lungo tempo del salario dei lavoratori e delle lavoratrici ha penalizzato fortemente il potere d’acquisto dei redditi medio-bassi e su tale condizione si è abbattuta la situazione inflazionistica che sta conducendo alla povertà migliaia di famiglie.
Dopo l’intervento del ministro del Lavoro Andrea Orlando, in occasione dello sciopero nazionale del 2 maggio, si sono registrati alcuni attestati di solidarietà dal mondo politico ed istituzionale, atti di vicinanza che, oltre a non tradursi in azioni concrete, hanno lasciato ben presto il campo ad un silenzio assordante.
Pertanto, nonostante il 28 luglio scorso le associazioni datoriali abbiano indicato nel 5 settembre la data in cui far riprendere la trattativa, i sindacati ritengono necessaria un’azione su tutti i livelli. Pertanto la Filcams Cgil, la Fisascat Cisl e la UilTucs di Basilicata hanno chiesto al prefetto di Potenza un intervento attivo al fine di richiamare a responsabilità coloro i quali hanno di fatto ostacolato, fino a oggi, il percorso di riconoscimento della professionalità di migliaia di lavoratori e lavoratrici. A sostegno della vertenza, i sindacati comunicano che il 1 settembre davanti alla prefettura del capoluogo lucano, in piazza Mario Pagano, dalle ore 10 alle ore 13:30 si terrà un sit – in di protesta.