“Il comandante dei vigili del fuoco di Matera farebbe bene a ricordarsi che un funzionario pubblico, proprio perché gestisce un delicato servizio pubblico nell’ambito della sicurezza, deve ancor più favorire e rispettare il confronto democratico con la rappresentanza dei lavoratori”. Questo è quanto dichiara il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, a sostegno della vertenza dei sindacati di categoria Fns Cisl e Uil Pa, unitamente ad altre sigle sindacali di settore, che da tempo denunciano il comportamento, giudicato dalle stesse sigle “palesemente antisindacale”, del comandante provinciale dei vigili del fuoco di Matera, Francesco Salvatore. Per Falotico “questa situazione di perdurante conflittualità potrebbe compromettere l’efficacia e l’efficienza dell’insieme dell’impianto di soccorso sul territorio”.
A niente è valso anche il tentativo di mediazione, nei giorni scorsi, da parte del prefetto di Matera per ricomporre il dissidio e ristabilire un sereno clima di confronto tra le parti. I sindacati accusano il comandante Salvatore – subentrato lo scorso settembre al precedente dirigente – di tenere “un comportamento non corretto nei confronti delle sigle sindacali più rappresentative in barba alla legge e alle regole scritte e non scritte che disciplinano il confronto tra pubblica amministrazione e rappresentanti dei lavoratori”. Nel mirino dei sindacati i provvedimenti assunti dal dirigente senza il preventivo confronto con le organizzazioni sindacali più rappresentative.
Fns Cisl e Uil Pa parlano di una “perdurante condizione di disprezzo di ogni dignità sindacale, a fronte della richiesta dei sindacati di attivare un corretto e proficuo confronto sull’organizzazione del lavoro e sulle condizioni lavorative nel corpo provinciale dei vigili del fuoco. La delicata funzione svolta dal corpo – continuano i sindacati – meriterebbe maggiore attenzione e rispetto delle prerogative sindacali, unita ad una maggiore disponibilità al confronto sul merito delle problematiche che riguardano i lavoratori”. Fns Cisl e Uil Pa hanno perciò deciso di proclamare un nuovo stato di agitazione, annunciando al contempo che “adiranno le vie legali per vedere rispettati i propri diritti e ristabilire un corretto sistema di relazioni sindacali”.