Nonostante la crisi generale del comparto commerciale segnata principalmente dal calo dei consumi, Villa d’Agri rafforza il ruolo di “polo commerciale naturale” diventando quello che in tante realtà sono i Centri Commerciali e che in questo centro della Val d’Agri invece è fatto di tante piccole attività specialistiche (alimentare, abbigliamento e calzature in primo luogo e più di recente autoveicoli) all’interno del centro cittadino. Un modello originale di strutture e servizi per un’utenza che è anche extraregionale. In questo contesto si inserisce l’inaugurazione oggi – non a caso con l’inizio della primavera e la presentazione dei nuovi arrivi primavera-estate – del nuovo Store Sorrentino che segna l’inizio di una nuova ed innovativa fase per l’intero comparto commerciale. Intanto è il risultato di un coraggioso investimento di una famiglia che qui ha fatto la storia del commercio. Un’evoluzione che è parte integrante della storia di un’azienda lucana che ha inizio nel lontano 1963 quando Mario Sorrentino aprì il primo negozio di famiglia al dettaglio di abbigliamento, calzature e pelletteria. Nel 1985 la moglie Maria Carolina Pascale si affaccia essa stessa al commercio di articoli di abbigliamento. In pochi anni Villa D’Agri vedrà la nascita di differenti punti vendita guidati dai membri della famiglia Sorrentino: nel 1986 il figlio Antonio apre un proprio negozio di calzature; nel 1989 fonda la Sorrentino Calzature che nel 1996 insieme alla sorella Elga diviene F.lli Sorrentino SRL conosciuta da molti per la qualità e la professionalità nel settore. Le altre sorelle – Anna, Filomena e Margherita – avviano autonomamente store di abbigliamento, sempre privilegiando il “made in Italy” e la sartoria artigianale. La società si evolve e nel 2008 nasce lo store Pianeta Scarpe che abbraccia un target diverso, più commerciale ma di uguale classe e qualità, in grado di soddisfare le esigenze di tutte le famiglie. Da un decennio si è attivi nel commercio on-line con un sito internet e con account sui maggiori market places, quali amazon, e-bay con prime esperienze di vendite e fatturato all’estero proseguendo sull’esperienza già avviata sui mercati europei – Francia, Inghilterra Spagna, Svizzera e Germania – ed extraeurope. Dal punto di vista retail la nostra nuova brand identity – sottolinea Antonio Sorrentino – ci permetterà di sviluppare molti nuovi prodotti commercialmente più forti e appetibili. Una linea lifestyle che permette di soddisfare le esigenze di tutti, con risultati a breve-medio termine per incremento di fatturato e di clienti che verranno a Villa d’Agri non solo per noi ma anche per altri acquisti.
Uno sguardo è proiettato al futuro commerciale. Restando in ambito retail, e tenendo in considerazione quanto ci indicano i più importanti brand retail mondiali, il futuro sarà contraddistinto dalla multicanalità. I clienti oggi vogliono poter toccare con mano il prodotto ed essere poi liberi di decidere se acquistarlo immediatamente oppure online. I brand che operano attraverso canali distributivi fisici e digital dovranno quindi essere in grado di integrare queste due realtà, andando a creare un unico mondo agli occhi del cliente. Il punto di forza, a mio avviso ed una volta fatto questo primo step, sarà quello di affiancare a questa realtà tutta una serie di esperienze, spazi fisici che permettano ai clienti di vivere quotidianamente il brand stesso, andando così ad ampliare il ventaglio di potenziali clienti. Alla base di ogni concept store – sottolinea ancora Sorrentino– ci sono la ricerca e la proposta delle ultime tendenze e novità in fatto di stile e moda.
Per il presidente di Confcommercio Potenza Angelo Lovallo “questo di Villa d’Agri va oltre l’esempio di resistenza delle nostre pmi ai continui sconvolgimenti economici che si conferma un valore del fare impresa nelle nostre realtà. Quando, come in questo caso, si investe per qualificare ulteriormente i servizi di vendita – aggiunge – si testimonia non solo un coraggio imprenditoriale che di questi tempi è “merce” rara ma si intende dare un segnale su potenzialità di mercati che sono tutte da intercettare. E’ questo anche un esempio di impegno diretto a perseguire la rigenerazione e il rilancio di funzioni e compiti dei centri storici dei nostri borghi nei quali il commercio resta il primo baluardo contro la desertificazione e lo spopolamento”.