Vincenzo Malfa, amministratore unico Extinguo: “Debitori in difficoltà, come salvare la casa messa all’asta”. Di seguito la nota integrale.
In caso di sovraindebitamento, la Legge 3/2012 permette al debitore in difficoltà di giungere ad un accordo con i creditori e salvare parte del proprio patrimonio, compresa la casa. È proprio l’immobile che il sovraindebitato chiede di salvare. Al sud la casa di abitazione è il bene rifugio e anche se si perde l’attività o il lavoro si cerca sempre di salvare il tetto dove vivere. Da aprile 2020 i consulenti di Extinguo a Matera hanno già prestato consulenza a molti cittadini ed anche in provincia. La sede di Taranto invece naviga a gonfie vele con un numero rilevante di persone che ci chiedono aiuto; anche per la sede di Modugno abbiamo riscontrato ottimi risultati. Dalla sua costituzione la nostra società ha gestito più di 100 domande di composizione delle crisi da eccesso di debito, un servizio destinato a consumatori, piccoli imprenditori non fallibili, start up, imprese agricole ed ex imprenditori. Il Servizio ha visto una progressiva crescita del numero delle richieste, anche grazie alla maggiore conoscenza presso il pubblico delle potenzialità e dell’utilità sociale ed economica dello strumento. Nel 2021, invece, si è registrata una flessione dovuta in particolare ai positivi e giustificati interventi della normativa emergenziale che ha sospeso cartelle di pagamento, accertamenti esecutivi e ingiunzioni, “cristallizzando” di fatto le situazioni finanziarie dei soggetti economici. Se diamo uno sguardo ai primi mesi del 2021 è evidente una ripresa del 30% dell’attività, dovuta anche alle modifiche normative della legge sul sovraindebitamento entrate in vigore a dicembre 2020, che hanno ampliato la platea dei beneficiari, introducendo anche le nuove figure del debitore incapiente e del sovraindebitamento familiare. In relazione alla competenza del Tribunale che provvede all’omologa della proposta del debitore. In merito ai tempi, abbiamo verificato che sono in media necessari 450 giorni per concludere la pratica (cioè al deposito del piano o dell’accordo in Tribunale perché sia omologato dal giudice), un po’ troppi per il tenore della legge. Se analizziamo le domande per tipologia delle procedure, le domande si dividono tra liquidazioni del patrimonio (40% dei casi), piani del consumatore (40%) e accordi di ristrutturazione del piccolo (o dell’ex) imprenditore (20%), ma stiamo assistendo ad un incremento dei numeri relativi alle procedura di liquidazione del patrimonio. Sempre più spesso artigiani, liberi professionisti o semplici consumatori si trovano in una situazione di squilibrio tra le disponibilità economiche e i debiti da pagare. I motivi sono diversi e spesso non dipendono da un comportamento scorretto del debitore; basta perdere il lavoro, non essere pagati dai propri clienti, affrontare una spesa imprevista o una verifica fiscale dell’Agenzia Entrate e si rischia di perdere la casa. Se il debitore ha un reddito tale e dei beni che gli permettono di raggiungere un accordo con i propri creditori, può salvare la casa, come abbiamo fatto per molti dei nostri clienti che con il piano del consumatore o l’accordo di composizione della crisi, stanno versando una quota mensile, stabilita dal giudice o concordata con i creditori, in base alle loro possibilità. Il caso estremo è quello di ricominciare daccapo e allora i nostri consulenti consigliano l’esdebitazione a mezzo della liquidazione del patrimonio, un po’ come avviene per l’impresa commerciale. Il debitore pagherà così una parte dei suoi debiti mentre gli altri verranno cancellati perché sarà impossibile ripagarli, anche in futuro. Ad un commerciante di Gravina in Puglia la Extinguo, dopo aver analizzato nel dettaglio la sua storia e la documentazione fornita, ha individuato la soluzione giusta nell’accordo che ha previsto di soddisfare in percentuale i vari creditori ed ha salvato la casa dal pignoramento. La durata dell’accordo è stata indicata dal Tribunale d Bari in quattro anni ed i creditori hanno votato favorevolmente l’accordo perché più conveniente rispetto all’alternativa della liquidazione del patrimonio. Per un imprenditore di Matera il Tribunale ha invece concesso la liquidazione del patrimonio insieme al versamento di una quota del suo nuovo stipendio di lavoratore dipendente, riducendo la sua debitoria al solo 20% da restituire. La Extinguo srl è dotata di un team di professionisti che in pochi giorni dalla presentazione di tutta la documentazione è in grado di esaminare e offrire una soluzione ai suoi assistiti, procedendo subito alla richiesta di nomina del professionista con funzioni di Organismo di Composizione della Crisi. Il resto dipende poi da questi ultimi che, nello spirito della Legge n. 3/2012, dovrebbero celermente attestare la veridicità dei dati e permettere ai nostri avvocati di presentare ai tribunali competenti per territorio il ricorso per adire una delle tre procedure previste. I debitori hanno fretta di essere esdebitati perché la Legge 3/2012 dà loro una seconda chance che spesso tarda ad arrivare non certo per colpa loro, ma per ritardi nella stesura delle relazioni particolareggiate oppure per il carico processuale che hanno i tribunali. A questi deficit occorre porre subito una soluzione e i professionisti di Extinguo, in collaborazione con altri professionisti che operano nel medesimo settore del sovraindebitamento e della crisi di impresa, stanno già facendo sentire la loro voce nelle sedi istituzionali competenti.