I quindici vincitori del concorso Arbea in attesa di poter essere assunti dall’Ente, hanno inviato anche alla nostra redazione una “lettera a Babbo Natale”, con la speranza di poter coronare il sogno di trovare quel posto di lavoro conquistato attraverso il concorso. Di seguito il testo integrale.
Caro Babbo Natale, questa volta a scriverti non sono dei bambini, bensì 15 adulti: i Vincitori del concorso ARBEA.
Ti scriviamo perché sei rimasto la sola e unica nostra speranza.
Sono ormai due anni che si è concluso il nostro tanto atteso concorso per 15 tecnici e ci ritroviamo oggi senza lavoro e senza speranze.
Senza speranze perché dopo due anni non sappiamo se saremo mai assunti visto che né il nostro Ente (ARBEA) e né i nostri politici sanno darci risposte in merito alla questione, forse perché troppo impegnati a fare campagne elettorali, incontri politici e a dividersi gli incarichi e le poltrone per pensare a 15 poveri sfigati con famiglia e figli che questo Natale dovranno vedere come fare per festeggiarlo in maniera almeno dignitosa e per evitare che i propri figli leggano nei loro occhi tutto lo sconforto e la malinconia che li affligge.
Proprio così, la malinconia e anche la rabbia di non poter dare ai propri figli quella tranquillità di cui tutti i bambini avrebbero diritto e di dover sempre dire loro che questo non lo possiamo acquistare, quest’altro non serve, o addirittura che quando si concluderà questa vicenda faremo tutte le cose che ci siamo dovuti negare finora, senza crederci neanche noi.
La cosa che ci spaventa di più è il domani, che futuro potremo dare ai nostri figli se non sappiamo neanche cosa ne sarà del nostro di futuro?
Caro Babbo Natale ti scriviamo proprio come facevamo da piccoli quando ti chiedevamo un giocattolo che ci poteva far felice.
Oggi ti scriviamo chiedendoti di farci andare a lavorare in virtù del sacrosanto diritto sancito dall’articolo 1 della nostra bella Costituzione e che con tanto sacrificio abbiamo conquistato.
Entra nei pensieri dei nostri politici della nuova Giunta Regionale che a breve si insedierà affinché possano ogni tanto pensare anche a noi trovando il tempo di impegnarsi seriamente e non solo con le parole e le promesse affinché si arrivi ad una soluzione per questa annosa e triste vicenda lunga 5 anni.
Fai in modo che si mettano nei nostri panni, anche solo per un attimo, per poter capire cosa significa vivere con l’angoscia dell’incertezza del domani.
Caro Babbo Natale ascolta le nostre preghiere che, come tutti i giorni anche la notte di Natale diremo, per vedere il nostro diritto ormai diventato un sogno realizzarsi.
Grazie.