I vini doc “Terre dell’Alta Val d’Agri” sono i simboli di un’agricoltura che non vuole cedere più nulla al petrolioe che dimostra come la qualità vince sempre anche contro campagne che accomunano un intero comprensorio alle attività petrolifere. A sostenerlo è la Cia della Val d’Agri alla vigilia della nona edizione di Vino sotto le stelle (Viggiano 20-21 agosto).
La Cia ricorda che “Terre dell’Alta Val d’Agri” è storicamente la seconda DOC lucana e il disciplinare di produzione contempla diverse tipologie di vini: Rosso, Rosso Riserva, Rosato, Bianco. La zona di produzione comprende i comuni di Viggiano, Grumento Nova e Moliterno. Si distingue dall’altra DOC lucana, l’Aglianico del Vulture, per la scelta di utilizzare vitigni internazionali. Queste uve sono riuscite ad adattarsi bene in Basilicata anche grazie all’impegno dei produttori locali, molto esperti nell’utilizzo di questi vitigni. Si tratta in genere di vini di buona struttura, mediamente intensi e persistenti sia al naso sia al palato.Il Rosato è ottenuto da uve Merlot (50-70%), Cabernet Sauvignon (20-40%), Malvasia di Basilicata (10-30%) e da altre uve a bacca bianca o nera, autorizzate e raccomandate nella zona di produzione, fino a un massimo del 20%. Si tratta di un vino di medio corpo e discretamente morbido. Il suo colore cerasuolo è ottenuto grazie a una breve e parziale macerazione del mosto a contatto con le bucce. È un vino fresco, da bersi giovane, preferibilmente entro 1 anno dalla vendemmia.
Nicola Pisano dirigente della Cia della zona sottolinea la buona fase che vive il Consorzio che conta 14 soci ma molti altri sono sul punto di aderire, organizzandosi per l’imbottigliamento o per il conferimento delle uve, di cui 8 aziende con proprie etichette. L’appuntamento a Viggiano di Vino sotto le stelle, sagra dedicata oltre che ai vini ai prodotti locali di maggiore pregio, per noi – aggiunge Pisano – è l’occasione per sollecitare l’attuazione di quei progetti, già avviati con il POV Val d’Agri, perché la filiera agro-alimentare costituisce un punto di forza su cui lavorare per incrementare gli elementi di competitività produttiva dei territori interessati che non possono e non devono puntare solo sull’estrazione petrolifera. Si pensi – aggiunge – alla “Mela Alta Val d’Agri”, che, si contraddistingue per colore e sapore particolarmente accentuati, polpa compatta ed alta conservabilità. Tali elevate caratteristiche qualitative sono dovute alla stretta combinazione esistente fra i fattori pedoclimatici e la professionalità degli operatori che hanno adottato sistemi di produzione finalizzati a valorizzare la naturale vocazione delle aree di produzione. Ma a differenza della mela igp Alto Adige i nostri produttori stentano a spuntare un prezzo remunerativo. Per non parlare del pecorino Canestrato di Moliterno, del fagiolo IGP di Sarconi, e oltre ai vini DOC “Terre dell’Alta Val d’Agri”, il “Grottino di Roccanova”. Di qui le nostre indicazioni per intensificare l’attività rivolta al miglioramento del sistema agro-alimentare soprattutto per quanto riguarda le strutture per la lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti con maggiori potenzialità di mercato, tenendo conto anche del tema dell’attrazione di imprese mediante l’offerta di incentivi per la localizzazione di aziende del settore agroalimentare; organizzazione delle filiere produttive tipiche, con un’attenzione alla valorizzazione dei luoghi e all’aumento della produzione in termini di quantità e qualità anche attraverso l’introduzione di innovazioni e certificazioni; creazione di una sintonia domanda-offerta di lavoro e formazione di addetti nel settore agro-alimentare e dei servizi avanzati alle imprese. Per noi è sempre più attuale il progetto di “paniere dei prodotti agro-alimentari della Val d’Agri” con un’ulteriore certificazione per produttori, consumatori, attività di commercializzazione ed esportazione.
La Cia annuncia l’apertura per il 28 agosto prossimo di una nuova azienda agricola multifunzionale “Nonno Ciccio” a Marsiconuovo (Località Pagliarone) che intende rappresentare un punto di riferimento delle delizie, dei profumi e dei sapori dell’Alta Val d’Agri anche come punto ristoro e di vendita.
Ago 18