A pochi giorni dalla fine dell’anno il Consorzio di Tutela del Caciocavallo Silano Dop traccia un bilancio per analizzare positività e criticità delle attività 2020 (www.caciocavallosilano.it).
Sicuramente un anno da dimenticare per tutti in quanto la pandemia ha stravolto le certezze e le linee guida, che permettono da sempre di crescere e di fare progetti, hanno cessato improvvisamente di svolgere la loro funzione.
La programmazione a lungo termine ha lasciato il posto alla resilienza ed in questo caso alla capacità di adattarsi al mercato e dunque alle richieste dei consumatori.
L’emergenza sanitaria ha sovvertito i canoni e ha persino privilegiato alcuni settori rispetto ad altri, dichiara il Presidente del ConsorzioVito Pace riconfermato per un altro mandato lo scorso 2 Ottobre dall’Assemblea dei Soci. E’ il caso – continua- dei formaggi a lunga stagionatura che essendo meno deperibili sono stati tra gli acquisti e le “provviste” degli italiani.
Dunque per quello che riguarda la produzione, l’attività del Consorzio non si è arrestata ma ha continuato il suo lavoro seppur non con il consueto slancio che avrebbe permesso sicuramente maggiori risultati.
Penalizzata, invece, è stata sia l’attività di export, un settore su cui il Consorzio sta investendo tanto negli ultimi anni per conquistare nuovi mercati, e sia il blocco delle manifestazioni fieristiche nazionali ed internazionali già programmate come l’Anuga a Colonia in Germania, la fiera di Parigi, Tuttofood di Milano, tanto per citarne alcune.
In questi mesi in cui siamo rimasti praticamente paralizzati, conclude il Presidente Pace, abbiamo dedicato le nostre energie ad una progettazione più ampia e dettagliata.
Il mio auspicio è che, non appena la quotidianità ci consentirà di ripartire in completa sicurezza, anche le attività del Consorzio saranno pronte per svolgere un lavoro costante e raggiungere nuovi obiettivi. Anche perché abbiamo un anno da recuperare.