La Uil Fpl informa che il 14 giugno 2022, con provvedimento n. 780/2022, il Giudice del lavoro del Tribunale di Potenza ha dato ragione ad una lavoratrice iscritta alla UIL FPL, con accoglimento totale dell’istanza ad essere trasferita senza alcun differimento della data e condannando l’Azienda anche alle spese legali. L’Azienda San Carlo per cui la lavoratrice prestava servizio,infatti, in un primo momento aveva dato l’assenso e successivamente, al momento della stipula del contratto, aveva differito la data del trasferimento. Il legale della Uil Fpl, Antonio Di Lena, ha introdotto una procedura d’urgenza,che veniva respinta e condannava altresì la lavoratrice alle spese legali. Nonostante ciò, con somma tenacia, dopo ampio approfondimento giurisprudenziale, il nostro legale è ricorso dinanzi al Giudice in composizione collegiale, chiedendo l’accoglimento del reclamo e la condanna alle spese di lite dell’Azienda delle due fasi del giudizio cautelare. Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Potenza, con ampie motivazioni di merito,ha dichiarato fondate tutte le doglianze espresse ed ha riformato la precedente decisione, condannando l’Azienda San Carlo anche alle spese legali del Giudizio. Il Giudice del lavoro ha osservato che il differimento del trasferimento “sine die” è in palese contrasto con la disciplina vigente ratione temporis (viene affermato addirittura che il lavoratore è esonerato dal dovere richiedere ed ottenere il nulla osta dell’Amministrazione).Ad oggi, pertanto, alla luce di questa interessante sentenza, possiamo ritenere illegittimo il comportamento delle varie Aziende che unilateralmente differiscono o addirittura non accettano, immotivatamente,le date di trasferimento in entrata dei dipendenti e ci batteremo nelle sedi opportune al fine di ristabilire le giuste regole.La scrivente OS nell’esprimere viva soddisfazione per il risultato ottenuto, invita tutti i lavoratori del comparto sanità che si sono visti differire o negare immotivatamente l’istanza a rivolgersi alla nostra struttura affinché possono impugnare i provvedimenti innanzi al Giudice del Lavoro esercitando un diritto sacrosanto che fino ad oggi è stato negato, ovvero il nulla osta per il trasferimento.
Giu 15