“Le trasferte, l’esodo e la riduzione sulle linee dei lavoratori nello stabilimento Stellantis di Melfi vanno sospese”. È quanto sostiene la Fiom Cgil Basilicata che per tutta la giornata di oggi, a ogni cambio turno (dalle 12 alle 13,30, dalle 14 alle 15,30 e dalle 22 alle 22,30) svolgerà volantinaggio davanti ai cancelli della fabbrica nell’area industriale di San Nicola di Melfi. La Fiom Cgil chiede un miglioramento delle condizioni di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, il ripristino della pausa di 10 minuti, nuovi strumenti per garantire un turn over occupazionale tra i lavoratori più anziani per consentire loro la pensione anticipata e ai giovani di essere inseriti sulle linee, incentivi al salario, nuovi ammortizzatori sociali e formazione atta a governare la transizione energetica e garantire qualità del lavoro e occupazione.
“Chiediamo a Stellantis l’applicazione del piano industriale che prevede la transizione con la garanzia occupazionale, previsto nell’accordo del 25 giugno 2021 – afferma la segretaria generale Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita – Il governo regionale e nazionale dovrà aprire un confronto con il sindacato affinché si possano realizzare politiche economiche e industriali, garantendo investimenti per la tenuta occupazionale e produttiva nella nostra regione e nel paese. La Fiom non ha firmato l’accordo che prevede per ulteriori 520 lavoratori l’abbandono del lo stabilimento, senza alcuna futura prospettiva occupazionale per chi rimane. Ai licenziamenti a pagamento delle lavoratrici e dei lavoratori (l’esodo con l’incentivo), ormai a quota duemila con i 520 in trasferta, si aggiungono gli ulteriori 55 trasferimenti a Pomigliano, annunciati nei giorni scorsi dall’azienda, insieme a una ulteriore riduzione dei lavoratori sulle linee.
Nello specifico, verranno trasferiti a Pomigliano 7 operai dell’ unità stampaggio lamiera, 17 dell’ unità lastratura (manutentori, conduttori e team leader) e 31 operai dell’ unità verniciatura. Stellantis – commenta Calamita – da un lato taglia l’occupazione e dall’altro modifica e peggiora l’organizzazione del lavoro, degli orari, dei turni, dei riposi, del salario, della sicurezza e della salute per chi rimane. La questione sarà oggetto di discussione delle assemblee che si svolgeranno domani 18 maggio per decidere le azioni di lotta da mettere in campo. In molti stabilimenti i lavoratori Stellantis sono in sciopero per migliorare le condizioni di lavoro, come a Pomigliano e a Torino”.