Confindustria Basilicata aderisce e rilancia l’iniziativa nazionale, potenziando le opportunità per le giovani donne iscritte ai corsi di laurea tecnico scientifici dell’Università di Basilicata.
Le competenze tecnico scientifiche sono tra le più ricercate dalle imprese e lo saranno sempre più, ma i profili specializzati sono ancora pochi e il gap riguarda soprattutto le donne, anche in Basilicata. Va scongiurato il rischio che l’aumento occupazionale legato alla crescita stimata per i prossimi anni avvenga all’insegna dell’ampliamento dei già profondi divari territoriali e di genere.
Per questo motivo Confindustria Basilicata e l’Ateneo lucano sostengono l’iniziativa nazionale “Women in Stem” promossa da Fondazione Giuseppina Mai di Confindustria, in collaborazione con la Fondazione Bracco, finalizzata a promuovere la presenza femminile negli studi sulle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) attraverso una call che mette a disposizione borse di studio per le studentesse più meritevoli iscritte al primo anno del corso di laurea magistrale nelle discipline Stem per l’anno accademico 2021/2022. Il progetto prevede inoltre l’attivazione di percorsi di mentorship con le associazioni e le imprese del sistema Confindustria per accompagnare le studentesse nel mondo del lavoro.
Il presidente vicario, Margherita Perretti – nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nel pomeriggio e che ha visto anche la partecipazione della prorettrice alle Pari opportunità e tematiche di genere dell’Università di Basilicata, Aurelia Sole – ha annunciato che Confindustria Basilicata, in collaborazione con le imprese associate, farà proprio questo impegno mettendo a disposizione alcune borse di studio a beneficio di giovani studentesse dell’ateneo lucano.
“Uno dei maggiori freni che rischia di rallentare la ripartenza del Paese – ha detto Perretti – è rappresentato dalla mancanza di professionalità di cui le imprese hanno bisogno. Un problema che riguarda soprattutto le donne, ancor di più al Mezzogiorno, Basilicata inclusa. Ed è per questo che Confindustria Basilicata sta orientando molte delle proprie attività al superamento di questo pesante mismatch che non può prescindere da un più proficuo rapporto di collaborazione con tutti i soggetti che sul territorio si occupano di formazione. Oggi, insieme all’Università di Basilicata, aggiungiamo un altro importante mosaico rilanciando sul territorio l’iniziativa nazionale e potenziando le opportunità per le giovani studentesse lucane”.
“Anche a livello locale, oltre che nazionale – ha aggiunto la prorettrice Sole – i dati confermano una netta prevalenza delle studentesse che scelgono materie attinenti alla cura e alla formazione piuttosto che tecnico scientifiche. Come Università di Basilicata stiamo collaborando a diversi progetti per provare a comprendere quali sono le motivazioni di tali scelte, dettate spesso anche da errati stereotipi sociali e culturali, con lo scopo di contribuire a orientare i percorsi di studio verso profili professionali maggiormente spendibili sul mercato del lavoro, quali quelli attinenti alle tecnologie emergenti. Naturalmente, questo va integrato con una politica di welfare familiare che possa sostenere i percorsi lavorativi più impegnativi anche per le donne”.