Un incontro tecnico di approfondimento dedicato alla Xylella fastidiosa, la grave patologia dell’olivo che sta interessando la Puglia, si è tenuto stamani a Matera nella sede della Regione Basilicata
Vi hanno preso parte oltre ai funzionari e ricercatori del Dipartimento regionale Politiche agricole, dell’Alsia-Agrobios, dell’Università di Basilicata, i responsabili delle Organizzazioni di produttori olivicole lucane Apo, Scol, Assoprol, Olivicola lucana, Oprol, Rapolla Fiorente, Uprol.
Il dirigente dell’Ufficio regionale fitosanitario, Ermanno Pennacchio, dopo aver portato il saluto dell’assessore Luca Braia, ha illustrato il nuovo decreto di lotta obbligatoria del 19 giugno 2015 emanato dal ministero delle Politiche agricole, riguardante le misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di Xylella fastidiosa.
In merito è stato specificato come il decreto preveda che chiunque sospetti o venga a conoscenza della presenza dell’organismo deve informare il Servizio fitosanitario regionale prima di darne comunicazione pubblica.
Relativamente alle ispezioni i servizi fitosanitari effettuano le indagini ufficiali sulle piante per rilevare l’eventuale presenza dell’organismo nei territori di competenza sulla base del piano regionale. Il piano di monitoraggio è attuato con esami visivi e con il prelievo di campioni per le relative analisi. Essi vengono poi sottoposti a test analitici per la ricerca dell’organismo nocivo. I controlli si estendono anche ai campioni di insetti vettore accertati o potenziali.
Ippolito Camele dell’Università di Basilicata ha effettuato un approfondimento sul ceppo della malattia e quindi sulla biologia, sugli ospiti e sulla epidemiologia, partendo dal quadro sintomatologico.
In chiusura è stato ribadito come il compito degli Enti pubblici e degli operatori del settore deve essere quello della massima collaborazione per evitare l’introduzione della Xylella fastidiosa in Basilicata. A tal fine è stata concordata una linea d’azione tesa a tenere alta l’attenzione sul territorio lucano attraverso controlli e incontri tecnico-divulgativi da effettuarsi in tutte le realtà territoriali coinvolgendo anche i Comuni.