Una crescita regionale media annua del Valore aggiunto tra l’1,1 e il 2 per cento (crescita cumulata 9,5 per cento) e di occupati tra 1,4 e 1,7 per cento (crescita cumulata 4,6 p.c.). E’ la stima approssimativa dell’impatto della ZES sul Pil e l’occupazione in Basilicata nell’arco dei prossimi 10 anni effettuata da “Finance & Planning”, una società del gruppo Cetariche si occupa di consulenza specializzata nei finanziamenti italiani, europei ed internazionali. Disaggregando per province: Provincia Matera – Valore aggiunto crescita tra il 2 e il 2,8 per cento(cumulata 10.9 per cento), Occupati tra l’1,4 e 1,8 per cento(cumulata 5,3 per cento), Provincia Potenza – Valore aggiunto tra 0,6 e 1.2 per cento(cumulata 8,1 per cento), Occupati tra 1,3 e 1,6 per cento (cumulata 4 p.c.)
Le stime sono contenute nel progetto SUD – Polo Magnetico che prevede l’istituzione di una piattaforma di investimento regionale finanziata dal Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS) del Piano d’Investimenti per l’Europa, meglio conosciuto come Piano Juncker, a sostegno dell’economia delle Regioni del Sud. Sono stime abbastanza prudenziali e – spiegano gli esperti – si fondano, in particolare, sulle seguenti ipotesi di lavoro:1) Una rapida riconversione dei flussi di merci verso il porto di Taranto; 2) Un aumento delle “esportazioni” verso altre regioni e Paesi dell’ordine del 15% a regime; 3) La sostituzione del 25% delle “importazioni” da altre regioni e Paesi con merci prodotte o lavorate all’interno della ZES; 4) Un incremento del fatturato e dell’occupazione all’interno della ZES dell’ordine di quella registrata in analoghe occasioni nei Paesi dell’Est europeo subito dopo gli effetti dei primissimi insediamenti industriali; 5) Una limitata delocalizzazione delle imprese tra resto della Basilicata e ZES; 6) Un aumento della produttività complessiva nell’area della ZES (legata ad un migliore e maggiore utilizzo degli impianti e ad una riduzione dei costi di produzione) dell’ordine dello 0,7% l’anno.
La ZES è il primo e più importante disegno di politica industriale capace di attrarre investimenti al Sud. La Zes Jonica si estenderà per un totale di 2.811 ha : 1061 per la parte lucana 1750 per quella pugliese. Si estenderà da Melfi a Tito, passando da Ferrandina e la Val Basento, verso Taranto per poi estendersi a Grottaglie, Martina Franca, Castellaneta, infine al Centro intermodale di Francavilla Fontana.
La Basilicata in quanto priva di aree portuali può partecipare alla costituzione dell’area Zes solo in forma associativa, sfruttando la retroportualità con il porto di Taranto. Ciò – evidenziano gli esperti di “Finance & Planning” (Gruppo Cestari) -significa nuove opportunità di sviluppo economico e sociale del territorio realizzando una doppia convergenza tra il Mezzogiorno e il resto del paese e tra l’Italia e il centro dell’economia Internazionale.
Il sistema produttivo insediato nelle aree rientrati nella superficie ZES assegnata alla Regione Basilicata, oltre ai benefici di natura fiscale previsti dalla L. 123/217, potrà usufruire di azioni agevolative messe in campo dalla amministrazione regionale e previste all’interno della strategia di sviluppo di impresa. Le azioni previste potranno avvalersi delle risorse finanziarie a valere sui Programmi Operativi Regionali (FESR, FSE, FEASR, FEAMP) e Nazionali (PON Ricerca e Innovazione, PON Istruzione, PON Imprese e Competitività, PON Governance, PON Occupazione e YEI, PON Inclusione Sociale, PON Cultura) del periodo 2014-2020, sulle risorse del Patto per la Basilicata (FSC 2014-2020) oltre che delle risorse regionali derivanti dalle royalties del petrolio. Inoltre la Regione Basilicata, con l’intento di rafforzare l’attrazione degli investimenti nelle aree ZES attraverso una specifica pianificazione dello sviluppo industriale attraverso il ricorso agli strumenti di programmazione negoziata, intende formulare una proposta per l’attivazione di un Accordo di Programma Quadro (art. 2, comma 203 della L. n. 662/1996) calibrato sulle dinamiche di sviluppo della logistica regionale. La proposta della regione sarà finalizzata a determinare sul territorio ZES le condizioni per l’attivazione di programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi anche tramite l’attivazione dello strumento del contratto di sviluppo (art. 43 del D.L. n. 112 del 25/06/2008, disciplinato dalla normativa del MISE del 9.12.2014 e ss.mm. per programmi di sviluppo industriale).
Affinché il progetto SUD – Polo Magnetico si sviluppi correttamente è necessario ripartire le competenze tra i soggetti istituzionali e finanziari coinvolti. Secondo l’iter dettagliato indicato la Regione, su spunto di un gruppo di Comuni che intendono partecipare al progetto, dovrebbe pubblicare un bando per individuare un soggetto responsabile per il supporto e coordinamento agli enti nella preparazione ed implementazione del progetto in base alla normativa vigente. L’aggiudicatario si occuperà di supportare la Regione nella preparazione della valutazione ex ante del progetto e di gestire i rapporti con le istituzioni Ue coinvolte quali BEI e Commissione. Parallelamente all’avvio della valutazione ex ante, la Regione e l’ente di supporto collaborano con la BEI per esaminare le migliori pratiche relative alla progettazione, all’impostazione e alla governance di altri strumenti finanziari altrove in Europa. La partecipazione della BEI abilitata dal FEIS avrà un effetto di segnalazione per attrarre altri investitori. Lo strumento finanziario intende attirare e, per quanto possibile, favorire il cofinanziamento con altri investitori.
Lug 17