Lunedì 13 novembre a Potenza il Comitato promotore ZES LUCANA 2017 ha incontrato il presidente della SVIMEZ Adriano Giannola nell’ambito dell’incontro organizzato dal Circolo Culturale Silvio Spaventa Filippi, dal Comune di Potenza e dalla Camera di Commercio di Potenza sul tema: Basilicata regione cardine tra tirreno e Jonio-Adriatico, progetto dell’area speciale.
Dopo la relazione del prof. Giannola sul rapporto Svimez sul Mezzogiorno d’Italia e sullo stato dell’arte per la costituzione nelle regioni meridionali di una zona economica speciale e dopo la relazione del Dott. Delio Miotti della Svimez, si è aperto il dibattitto a cui ha partecipato anche il Comitato Zes Lucana 2017.
Il Dott. Miotti ha risposto ai quesiti soffermandosi sulla necessità di una nuova filiera territoriale logistica per governare il territorio in modo sistematico con lo sbocco in un porto e di lì creare una Zes che attiri velocemente attività produttive, attraverso l’economia del mare. Ha ricordato Miottiche dal 2013 la regione Calabria e poi la regione Campania, quest’ultima sicuramente ce la farà,hanno individuato le aree da destinare a Zes. Anzi la Campania già oggi 14 novembre riunirà il suo Comitato per l’approvazione del progetto di candidatura da presentare al Governo nazionale, mentre le altre ancora pensano.
Ha continuato Miotti che la Zes è lo strumento concesso dal Governo alle regioni del Sud per ricostruire, convergere e crescere anche con impegni finanziari non rilevanti. In merito alla situazione della Basilicata, provocato dall’Avv. Pierluigi Diso del Comitato Promotore Zes Lucana 2017, Miotti, ma anche Giannola, hanno risposto che la Puglia ha candidato due aree a Zes e che deve sbrigarsi altrimenti rischia di perdere il treno; la Basilicata invece deve continuare il dialogo con la Puglia perché la zona della Val Basento è l’area dedicata a costituire il retroporto di Taranto, individuando Matera capofila, ma l’area di Ferrandina è al centro di un asse che dallo Jonio raggiunge il Nord Italia e può contribuire a collegare il Tirreno all’Adriatico.
Il prof. Giannola esponendo il Rapporto Svimez 2017 si è soffermato sula crescita del Paese indicando la crescita della Basilicata come rilevante nel quadro nazionale; ha richiamato l’attenzione dell’uditorato sulla politica delle macroregioni, sulle risorse per gli investimenti in conto capitale e sul rapporto tra il Nord e il Sud, che sono indispensabili l’uno all’latro. Se va in crisi il Sud, crolla anche il Nord ha detto Giannola. Il partner fondamentale del Nord è il Sud Italia. Ha invitato la politica a riprendere il suo ruolo attivo e a far considerare l’Italia come la piattaforma logistica delMediteranneo, per entrare in Europa a gran voce e competere in Europa.
L’avv. Diso ha evidenziato la necessità di nuovi strumenti per la crescistaper far sì che il Pil lucano del 2007 torni ad essere tale e a tal fine il ruolo di una Zes lucana può essere rilevante ed ha identificato in economia e innovazione; logistica, trasporti e mobilità; nonché patrimonio culturale gli assi importanti su cui costruire il Piano Strategico per candidare un’area a Zes lucana. Il coordinatore del Comitato ha auspicato che la Regione Basilicata diventi regione nuova ed aperta e dialoghi fattivamente con la Puglia, associandosi come prevede la norma, per non perdere questo treno. Al momento il Comitato lo sta facendo da alcuni mesi e sta partecipando a molti incontri pubblici sul tema, oltre a promuoverne di propri. Al termine dell’incontro l’avv. Pierluigi Diso ha consegnato al prof. Giannola i suggerimenti per un Piano Strategico che il Comitato aveva già consegnato in bozza alla Regione Basilicata e al Comune di Matera e che ha presentato il 30 ottobre agli invitati presso la Camera di Commercio di Matera.
Michele Capolupo