La nomina del nuovo commissario della ZES Jonica, che secondo notizie di stampa dovrebbe avvenire a breve da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, come del resto è già accaduto per tutte le altre sette ZES, rappresenta un importante passo in avanti per accelerare le procedure operative. E’ il commento di Bruno Di Cuia, della segreteria regionale Uil Basilicata aggiungendo che il sindacato, le imprese, le Amministrazioni Comunali dell’area ricadente nella ZES attendono da troppo tempo di sbloccare le misure e i finanziamenti previsti.
Il governo, come dichiarava il Ministro Carfagna, parlando al recente convegno tenutosi in Basilicata “Ripartenza Italia” organizzato da Confindustria regionale – continua – ha deciso di scommettete molto sulle Zone economiche speciali. Le considera un volano di sviluppo, di creazione di nuovi posti di lavoro per il Mezzogiorno. Un Sud che possa diventare un hub logistico nel Mediterraneo in grado di intercettare traffici commerciali che arrivano da Suez e Nord Africa. Dal PNRR sono in arrivo per la Basilicata circa 50 milioni di euro per le aree industriali di Tito e di Jesce-La Martella per una prima infrastrutturazione. Un buon risultato che ci fa ben sperare anche per le altre aree e trovare dunque una prima risposta nelle risorse a disposizione del PNRR.
In particolare, sono allo studio soluzioni finanziarie per favorire la progettazione delle opere e l’utilizzo immediato dei fondi previsti dal PNRR per gli investimenti inseriti nel Piano. Inoltre, hanno ricordato le semplificazioni e gli incentivi introdotti dalla riforma compresa nel decreto-legge ‘Governance e Semplificazioni’: sia le une che gli altri saranno oggetto di verifica nella loro applicazione pratica, così da poter eventualmente intervenire per potenziarne l’efficacia. Infine, è stata annunciata una campagna di promozione delle aree ZES all’estero, sia attraverso l’allestimento di materiale informativo, sia grazie a una agenda in costruzione di incontri internazionali.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina 630 milioni di euro per investimenti infrastrutturali volti ad assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti delle aree ZES con la rete nazionale dei trasporti, in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T), al fine di rendere efficace l’attuazione delle ZES. A queste risorse, si aggiungono ulteriori 1,2 miliardi di euro che il PNRR riserva a interventi sui principali porti del Mezzogiorno.
Nell’ambito dei Piani strategici di sviluppo delle ZES coinvolte sono previste diverse progettualità infrastrutturali. Le principali necessità sulle quali si interverrà sono le seguenti: collegamento di “ultimo miglio”: realizzare efficaci collegamenti tra le aree portuali e industriali e la rete infrastrutturale ferroviaria e stradale facente parte delle reti di trasporto principali, così da consentire ai distretti produttivi di ridurre tempi e costi nella logistica;mdigitalizzazione e potenziamento della logistica, urbanizzazioni green e lavori di efficientamento energetico e ambientale nelle aree retroportuali e nelle aree industriali appartenenti alle ZES; potenziamento della resilienza e della sicurezza dell’infrastruttura connessa all’accesso ai porti.