Nel dibattito sulla Zona Economica Speciale “Jonica” Puglia-Basilicata si inserisce anche il materano Nicola Locuratolo, che sottolinea la necessità di adeguare l’infrasfruttura “principe” nel trasporto europeo, la Ferrovia “Alta Capacità” Milano-Palermo (via Matera).
Il crogiolo di interventi che si sovrappongono sulla ZES (Zona Economica Speciale), da Bardi Presidente della Regione, al Dr. Ludovico Vico, dr. De Meo, dr. Pierluigi Diso e, per non citarli tutti, al prof. Nicola Pavese, ha attivato l’attenzione sulla ZES Lucana individuata a macchia di leopardo sul territorio regionale, ma incentrata sulla area retro-portuale di Taranto, nella piana di Pisticci-Ferrandina.
Tutte le osservazioni che provengono dalle diverse zone ZES dislocate sul territorio regionale, dalla piana di Gaudo alla zona di Tito, dall’area industriale La Martella a quella di Iesce ed a quella di Policoro, tutte hanno ragioni per richiedere in fretta gli opportuni adeguamenti infrastrutturali (stradali per lo più), ma, primo fra tutti, resta l’adeguamento della infrastruttura “principe” nel trasporto europeo, la Ferrovia A.C. (Alta Capacità) Milano-Palermo (via Matera) sulla Adriatica che “appennella” tutti i porti italiani dell’Adriatico e dello Ionio fino ad Augusta ed anche del Tirreno, in quanto anche il porto di Gioia Tauro potrebbe trovare l’opportunità di utilizzare tale infrastruttura di carattere europeo.
E’ questo adeguamento il risolutivo rodaggio della ZES ionica cerniera della Regioni del Sud con l’Europa.