L’allarme lanciato dall’assessore regionale pugliese Mazzarano della Giunta Emiliano sulla scelta della Conferenza Stato-Regioni che in merito allo schema di DPCM in materia di Zes prevede un’area di 30 chilometri quadrati per ciascuna di essa non va preso sotto gamba perchè non tiene conto delle specificità della Zes Taranto-ValBasento sulla quale c’è una condivisione di massima delle Regioni Puglia e Basilicata e un sostegno convinto delle imprese e delle loro associazioni più rappresentative. Ad affermarlo è il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) per il quale bisogna correre ai ripari prima che sia troppo tardi.
E’ il caso di evidenziare che la Zes Taranto-ValBasento è stata individuata con l’obiettivo di operare su un doppio versante: da un lato quello Adriatico che comprende un territorio vasto dal Salento al Gargano e due grandi porti come quello di Bari e quello di Brindisi; dall’altro quello ionico che dovrebbe farsi carico della vicina Regione Basilicata, con la quale probabilmente condividerà una ZES facente capo al Porto di Taranto. Lo schema di Dpcm individua come criteri la superficie territoriale e la densità demografica regionale, senza tener conto di ulteriori fattori. Tali criteri non misurano, evidentemente, né la condizione di svantaggio competitivo della Regione interessata, né le sue potenzialità di sviluppo da associare alla istituzione di una ZES. Non si tiene conto del dato infrastrutturale complessivo in cui la Regione versa – centrale in ordine alla possibilità di connettere la Zes con gli sbocchi di mercato- né del tessuto economico locale, né, ancora, del livello di benessere, misurabile banalmente con gli stessi criteri adottati dalla UE (Pil procapite).
Condivido pertanto l’esigenza sollevata dall’assessore pugliese per rivedere i criteri utilizzati riconoscendo le specificità di ciascuna Regione e di altri fattori prevedendo criteri diversi per le Regioni che dispongono di differenti infrastrutture. Per ora registriamo la contraddizione politica del Ministro De Vincenti che pure si era espresso favorevolmente sulla candidatura pugliese-lucana della Zes additandola come esempio da seguire per la cooperazione tra Regioni e territori. Si convochi subito un tavolo tecnico-politico di approfondimento con la presenza delle due Regioni interessate.
Altro che arricchimento del testo del governo che è stato sostanzialmente accolto dallo stesso ministro De Vincenti. Siamo di fronte ad una forte penalizzazione dell’area appulo-lucana che va da Taranto al Metapontino.