La Uil – sulla base dei dati di fonte Agenzia delle Entrate – fa un primo bilancio sull’attuazione dei provvedimenti in Basilicata in relazione della Zes unica. Al 12 dicembre scorso le domande inviate dalla Basilicata sono state complessivamente 248 per un ammontare di credito richiesto di 69,7 milioni di euro. Gli investimenti realizzati al 15 novembre scorso per tipologia: impianti 34,4 milioni; macchine 75,6 milioni; attrezzature 50,4 milioni; immobili 22 milioni. Le domande sono suddivise per quattro tipologie di impresa: micro, piccola, media e grande. Il maggior numero di pratiche provengono dalla piccola impresa (114) per un ammontare di 30,4 milioni. Le altre: micro 50 richieste (8,2 milioni di credito); media 57 (22,7 milioni); grande 27 (13,8 milioni).
Santo Biondo, segretario nazionale Uil e Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil in una nota congiunta ribadiscono l’impegno a seguire l’evoluzione di investimenti e localizzazioni per i quali – sottolineano – “non si conoscono in dettaglio i numeri dei posti di lavoro attivati che, almeno per noi, rappresentano il dato atteso più significativo. L’ultimo rapporto SVIMEZ 2024 – aggiungono – certifica il divario Nord-Sud. Nel 2023, il Pil del Sud è cresciuto appena dello 0,4%, contro l’1,3% del Nord, mentre gli investimenti pubblici pro capite sono stati di soli 2.500 euro, a fronte dei 4.100 euro delle regioni settentrionali. Queste disparità hanno un impatto negativo sul tessuto economico e sociale del Mezzogiorno, dove, non a caso, il tasso di occupazione è fermo al 45,6%, il 20% in meno rispetto al Nord”. Nella nota dei dirigenti Uil si riferisce che “si profilano delle novità dalla legge di bilancio attualmente in discussione. Tra le proposte avanzate, infatti, c’è quella di stanziare 600 milioni di euro in più per la Zona unica e si parla anche di una deduzione del 25% sul costo del lavoro. Novità che dovranno, però, superare le forche caudine del voto sui vari emendamenti. Tuttavia le risorse ipotizzate – a parere di Biondo e Tortorelli – restano insufficienti, affinché la Zes Unica possa configurarsi come una importante leva di politica industriale per il rilancio del Paese attraverso lo sviluppo produttivo del mezzogiorno. Nei scorsi giorni è stato inoltre avviato il progetto di supporto della Zes da parte di Invitalia: l’agenzia per lo sviluppo va infatti ad affiancare la struttura di missione della Zes nelle attività tecnico-operative e anche in quelle di monitoraggio. Inoltre rimane ancora da varare la versione ufficiale del Piano strategico della Zes unica, attualmente approvato a livello di schema. Recentemente anche la Corte dei Conti e Svimez hanno sollecitato il governo in tale direzione. Le Regioni del Sud, tra le quali la Basilicata, in tutta questa fase esautorate dal sistema centralistico del Governo attraverso la struttura commissariale – concludono i dirigenti della Uil – non devono limitarsi a ricevere semplici e formali comunicazioni”.