Mercoledì 25 agosto riparte la mobilitazione contro la crisi agricola nel Mezzogiorno
A luglio dell’anno scorso rappresentanti di movimenti, associazioni e comitati si sono incontrati a Policoro in una giornata in cui fu decisa una piattaforma comune contro la crisi agricola e prodotto un appello a scendere in mobilitazione. E’ nata così la richiesta alle regioni dell’Italia Centromeridionale di dichiarare lo stato di crisi ed al Governo nazionale di riconoscerlo richiedendo all’UE misure straordinarie per scongiurare la chiusura delle aziende agrozootecniche.
Quell’incontro ha saputo sollecitare una forte mobilitazione nella gran parte delle regioni centromeridionali e nelle isole, producendo mesi di iniziative territoriali, una marcia dei trattori dalla sicilia a Roma, due manifestazioni nazionali. Sulla spinta di quelle mobilitazioni molte regioni hanno dichiarato lo stato di crisi e, sembrava, che il Governo Nazionale avesse aperto un percorso per rispondere concretamente alle richieste.
Così non è stato, il Governo Nazionale non ha dato le risposte attese, il Parlamento ha sottratto ulteriori risorse all’agricoltura senza assumere alcuna delle urgenze poste, l’iniziativa delle Regioni che avevano dichiarato lo stato di crisi non ha prodotto effetti apprezzabili.
Così la crisi si è aggravata in tutte le campagne del Mezzogiorno e delle isole come peraltro in tutte le aree agricole italiane, anche se per il Sud la crisi agricola ha un effetto drammatico sull’intera tenuta sociale ed economica.
Per questo riprendiamo la mobilitazione. Mercoledì 25 agosto a Policoro le vertenze, i movimenti e le organizzazioni contro la crisi agricola si incontrano per siglare un nuovo patto ed aprire la nuova fase di mobilitazioni. Attese le delegazioni da Sardegna (agricoltori e pastori), Sicilia, Toscana, Lazio, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Campania e Calabria, diverse reti e organizzazioni nazionali ed interregionali.
Confermata la presenza al confronto serale dei parlamentari e dei Tre assessori regionali all’agricoltura (Abruzzo, Puglia e Basilicata) cui si è aggiunto un rappresentante dell’assessorato all’agricoltura della Sicilia.