“E’ durato solo due giorni il brusio riacceso attorno alla crisi del mobile imbottito nella nostra città: esattamente si è tornati pubblicamente a parlare di “Crisi del Settore” solo nelle due giornate permeate da una luce di speranza portata dal Presidente Napolitano in occasione della sua visita a Matera. Poi il silenzio è tornato a regnare sovrano ed unico protagonista della vita industriale della nostra provincia. D’altronde il percorso della visita del Presidente Napolitano ha definitivamente confermato agli increduli, agli scettici e, peggio ancora, ai “consapevoli sordi” che il nostro Distretto, la nostra realtà produttiva manifatturiera conta ben poco rispetto a quella murgiana pugliese. Ne da prova e conferma il fatto che Altamura è stata capace di convogliare su di se e sulle limitrofe cugine pugliesi le attenzioni del Presidente della Repubblica lasciando al Distretto di Matera un ruolo gregario e secondario recuperato, stando ai fatti accaduti, solo ai tempi supplementari. Comunque è già storia e, nel frattempo, la fiammella del comparto del mobile imbottito continua ad affievolirsi e rischia di spegnersi definitivamente aggravando una situazione occupazionale ed economica a cui continuiamo a guardare marginalmente ed a tempo perso solo perché il disagio è temporaneamente attenuato dagli ammortizzatori sociali diventati ormai una fonte di reddito quasi di tipo “impiegatizio statale”. Pochi, pochissimi, sono consapevoli di cosa stia realmente accadendo: altri sono disinteressati o, peggio ancora, sfruttano la crisi a proprio uso, consumo e vantaggio. Una recentissima indagine Cerved ha mostrato una cartina geografica del mobile imbottito che pubblica una serie di dati allucinanti e sui quali occorre urgentemente riflettere e pianificare interventi. La Basilicata, seconda solo alla Valle D’Aosta, vede marcata la propria mappa di settore ( mobile imbottito) da un bel 111,1% tra aziende FALLITE – CESSATE – LIQUIDATE, che fa bella mostra di sé accanto all’analoga cartina che riporta un bel 0,0% di NUOVE ISCRITTE/REGISTRATE. Per fortuna siamo messi un po’ meglio nel raffronto nazionale con l’insieme dei settori produttivi: quasi che i dati stessi ci suggeriscano di avviare velocemente un processo di riconversione. Spaventoso poi il dato che emerge dall’analisi dei dati sui fallimenti delle imprese in Italia: siamo secondi all’Abruzzo per percentuale di incremento di aziende fallite, mentre il settore che in Italia registra il maggior numero di decessi è “ Legno e Arredamento” seguito a ruota dal “Tessile”. Ci piaccia o no così stanno le cose e a ben poco oggi servono le divisioni: i problemi devono unire e compattare tutte le risorse disponibili, economiche e pensanti, attorno al problema, diversamente, tra le crepe, la crisi ucciderà definitivamente il mobile imbottito sul nostro territorio o, invero, consentirà a pochissimi di sopravvivere a scapito di una popolazione che chiede di poter tornare a lavorare e a produrre reddito. Le bugie hanno le gambe corte, le falsità servono solo a creare sbandamento e non aiutano a mantenere la concentrazione sul problema e sulle inerenti soluzioni: l’etica, a cui alcuni si appellano, deve avere valenza di reciprocità e non può essere invocata a senso unico ne, peggio ancora, opportunisticamente. Venerdì il GiornalediVicenza.it ha riportato la notizia di un’ennesima serie di arresti nel settore conciario: una notizia non nuova per chi è attento alla lettura delle cronache di settore ma che questa volta, contrariamente alle altre, riguarda maggiormente il settore conciario che fornisce il nostro distretto, le aziende del nostro territorio e che ne succhia gran parte della linfa vitale speculando, da quel che si legge, in modo tra l’altro illecito. Forse ciò spiega anche perché, analizzando la concorrenza sul territorio, le uniche, anzi l’unica azienda salottiera dotata di propria conceria sembra essere quella che riporta dati di bilancio estremamente positivi: e non mi riferisco sicuramente alla Natuzzi che essendo quotata in borsa ha bilanci e attività obbligatoriamente trasparenti. La crisi, come detto, genera vantaggi per chi sa approfittare e speculare e l’unica difesa possibile e l’aggregazione, il consociativismo, la cooperazione e la sinergia: in altre parole massa di valore e di potere d’acquisto. Educare le nostre aziende, ma prima ancora noi stessi, a condividere e cooperare fattivamente per presentarsi a tutti gli interlocutori, politica, istituzioni, finanza ecc.., con un progetto unitario, effettivamente condiviso e rispettoso delle esigenze di indotto, filiera, produzione e commerciale. Diversamente accompagnamo anche noi, silenti, il percorso della fiammella che si spegne così come hanno mostrato fare tutti: compresa la nuova politica provinciale che appena insediata ha dimenticato il salotto Materano.
Avv. Angelo Calculli – Componente Comitato di Distretto Mobile Imbottito Matera-Montescaglioso
ma basta cn questo salotto,è la nostra rovina!