Petrolio: sospesa l’istanza di ricerche nello Jonio
Il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata ha espresso, questa mattina nel corso di un incontro che si è svolto presso il Ministero dell’Ambiente, la propria contrarietà ad attività di ricerca di idrocarburi nel mar Jonio. I rappresentanti del Ministero hanno accolto le osservazioni della Regione Basilicata ed hanno preannunciato parere negativo al programma di ricerca denominato “d148 DR-CS” presentato dalla società Apennine Energy.
Nucleare e petrolio, lettera dell’assessore Santochirico al ministro Prestigiacomo
Il vice presidente della Giunta regionale e assessore all’Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità, Vincenzo Santochirico, ha inviato una lettera al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, affinché si adoperi per ripristinare il ruolo e le competenze delle Regioni in materia ambientale, soprattutto a seguito dei provvedimenti che riguardano la realizzazione di centrali nucleari e le attività estrattive. Di seguito il testo della lettera.
Gentile Ministro, nei giorni scorsi il Governo ha approvato il cosiddetto “decreto anti-crisi”, che introduce, tra l’altro, norme in materia di interventi urgenti per la realizzazione di centrali di produzione di energia e per le reti di distribuzione. Il provvedimento, come è noto, esautorava, di fatto, il ruolo del Ministero dell’Ambiente, nonché quello delle Regioni e degli Enti locali nel delicato iter autorizzativo.
Lei ha rivendicato, con determinazione e con tenacia, le prerogative del Suo Ministero, ottenendo l’approvazione da parte del Governo di un successivo decreto che ripristina le competenze del Ministero.
Tuttavia, non è la prima volta che provvedimenti legislativi introducono novità tali da sopprimere, di fatto, le prerogative in materia ambientale. E’ accaduto con l’approvazione della legge sullo Sviluppo e internazionalizzazione delle imprese, che, oltre a fissare i criteri per la localizzazione e costruzione di centrali nucleari e di stoccaggio e deposito delle scorie, cambia radicalmente la normativa in materia di estrazione di idrocarburi. Le Regioni vengono esautorate delle loro competenze e vengono meno, altresì, le garanzie per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio: adesso i permessi di ricerca e le concessioni per l’estrazione di idrocarburi possono essere rilasciati senza l’Intesa Stato-Regione, bensì con un procedimento unico in capo all’Amministrazione dello Stato, mentre la Valutazione di impatto ambientale – richiesta soltanto per le attività di perforazione – è ora affidata all’Unmig, ufficio periferico del Ministero dello Sviluppo economico, non soltanto sottraendo la competenza alle Regioni, ma anche negandola al Suo Ministero.
Queste norme sono, evidentemente, inaccettabili. Occorre, al contrario, prevedere il coinvolgimento pieno e sostanziale delle Regioni, riaffermando il principio di autoderminazione dei territori e delle comunità, per cui le Regioni devono poter esprimere pareri vincolanti sotto il profilo della Valutazione di impatto ambientale. Ci attendiamo da Lei un gesto di coerenza. Come ha difeso le prerogative in materia ambientale a favore del Suo Dicastero, lo faccia anche a favore e a sostegno di quelle delle Regioni. Solo chi si occupa e preoccupa istituzionalmente di ambiente, a livello statale come a livello regionale, può difenderne e tutelarne le ragioni. Del pari, riteniamo che in materia di impianti e siti nucleari, le Regioni debbano poter esprimere il loro pare vincolante sia in sede di Via che in sede di Intesa. Lo diciamo per difendere principi costituzionali, perché sul piano politico eravamo e siamo contrari all’opzione nucleare. La Basilicata si è già espressa, con la massima fermezza, contro la possibilità di ospitare un sito nucleare. E non soltanto per ragioni di carattere generale – tutela della salute, sicurezza, assorbimento di risorse – ma anche perché la nostra regione contribuisce già in maniera determinante al bilancio nazionale, assicurando circa il 90% della produzione di petrolio su terraferma ed oltre il 76% dell’intera produzione italiana. E’ auspicabile, pertanto, un Suo altrettanto determinato e tenace intervento nei confronti del Governo, affinché siano introdotti correttivi sostanziali alla legge “Sviluppo e internazionalizzazione delle imprese”, che, ripristinino il ruolo e le competenze delle Regioni, consentendo di salvaguardare concretamente l’ambiente, i territori e le comunità.
Nel ringraziarLa per l’attenzione e certo di un Suo intervento, Le porgo i più cordiali saluti.
Avv. Vincenzo Santochirico
Il presidente Franco Stella su stop alle trivelle nello Jonio: “Ottimo il lavoro svolto dall’assessore regionale Santochirico”
In merito allo stop delle trivellazioni nel mar Jonio, il presidente della Provincia di Matera Franco Stella ha espresso il proprio compiacimento.
“La decisione del Ministero dell’Ambiente – ha dichiarato il presidente Stella – di accogliere favorevolmente il divieto assoluto, espresso dalla Regione Basilicata, di perforare pozzi per la ricerca di idrocarburi nel tratto lucano del mar Jonio, contribuisce a restituire dignità a un territorio già profondamente offeso e vilipeso. Un ringraziamento particolare all’assessore regionale all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, a tutta la Giunta e al Presidente De Filippo, che con il loro diniego si sono fatti interpreti autorevoli delle esigenze e delle aspettative di tutta la comunità lucana. Una popolazione che non intende più sacrificare neanche un centimetro della propria terra, luogo vocato, per le sue eccellenze, al turismo e all’agricoltura.”
“Pertanto – ha sottolineato Stella – vigileremo, Provincia e Regione insieme, sulla Basilicata. Il nostro sarà un presidio attento e permanente, affinché logiche ignoranti e prive di scrupoli non decidano di strumentalizzare, per l’ennesima volta, il nostro territorio a vantaggio di biechi personalismi. La Lucania, lo ribadiamo, non si tocca.”
No alla ricerca di petrolio nel Mar Jonio: l’economia turistica ringrazia
Il presidente dell’API di Matera Nunzio Olivieri plaude alla decisione del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata che, esprimendo parere contrario all’attività di ricerca di petrolio nel mar Jonio, ha indotto il Ministero dell’Ambente a respingere l’istanza presentata da una società inglese con sede a Roma.
L’opposizione della Regione e, quindi, il parere negativo del Ministero – secondo Olivieri – vanno nella direzione espressa in tutti i documenti di programmazione regionali, cioè quella di uno sviluppo ecosostenibile che, evidentemente, con la ricerca di idrocarburi nel mar Jonio, sarebbe fortemente compromesso.
Infatti, privilegiando la Basilicata lo sviluppo di un’economia che non danneggi l’ambiente, si considera una risorsa imprescindibile il territorio, inteso proprio come contesto paesaggistico e ambientale e, nel caso di specie, come mare pulito.
E’ di tutta evidenza – sottolinea il presidente dell’API – che una piattaforma per l’attività estrattiva collocata a poche miglia dalla costa jonica metapontina, con l’inevitabile traffico navale che ne deriva, distruggerebbe l’economia turistica basata sulla balneazione che fa del Metapontino la locomotiva dell’intero turismo lucano.
Basti pensare a quanto accaduto questa estate in Calabria, dove proprio sulla costa jonica sono stati rinvenuti ingenti quantitativi di catrame versato al largo dalle navi cisterne.
Bene ha fatto dunque l’assessore Santochirico ad opporsi a questa spada di Damocle sulle nostre spiagge. Pur consapevoli dell’importanza delle fonti fossili di energia, è chiaro che una zona di forte sviluppo turistico sia incompatibile con l’attività estrattiva.
SODDISFAZIONE DEI SINDACI DEL METAPONTINO PER IL NO ALLE TRIVELLE NELLO JONIO
E’ soddisfatto il Sindaco del di Scanzano Jonico, Salvatore Jacobellis, in relazione al pronunciamento del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata che con l’assessore all’ambiente Vincenzo Santochirico, hanno espresso la propria contrarietà ad attività di ricerca di idrocarburi nel mar Jonio.
I rappresentanti del Ministero hanno accolto le osservazioni della Regione Basilicata ed hanno preannunciato parere negativo al programma di ricerca denominato “d148 DR-CS” presentato dalla società Apennine Energy.
In merito allo stop delle trivellazioni nel mar Jonio già nello scorso mese di agosto i Consigli Comunali di Scanzano Jonico, Nova Siri e Montalbano Jonico avevano espresso fermamente la propria contrarietà. L’ufficializzazione da parte del Ministero dell’Ambiente di questo “no” alle trivelle nello Jonio è stato accolto positivamente dalle comunità joniche riconoscendo il valore ambientale e turistico del tratto di costa lucano.
Alla soddisfazione del primo cittadino di Scanzano Jonico si è unita quella dei Sindaci di Rotondella, Vincenzo Francomanno, di Nova Siri, Giuseppe Santarcangelo, di Montalbano, Leonardo Giordano, di Policoro, Nicola Lopatriello, e di Pisticci, Michele Leone.
FINALMENTE UNA DECSIONE CHE FA GIUSTIZIA RISPETTO ALL’ENNESIMO MIOPE ED AFFARISTICO TENTATIVO DI ATTACCO AL TERRITORIO LUCANO, GIA’ TROPPO SPESSO MARTORIATO DAL PUNTO DI VISTA ECOLOGICO! QUESTA VOLTA L’AREA ERA ANCORA PIU’ DELICATA PER LA FORTE DELICATEZZA ECOLOGICA E VALENZA AMBIENTALE.
ASS. B.R.I.O., GRUPPO DI MATERA