La Coldiretti Basilicata ha programmato per venerdì 19 alle ore 10 presso l’opera di sbarramento sul fiume Sarmento in san Giorgio Lucano, al confine con il comune di Noepoli, un raduno delle imprese agricole e di quanti hanno a cuore lo sviluppo dell’agricoltura lucana.
In quest’area da oltre vent’anni sono iniziati i lavori di perforazione di una traversa che dovrebbe portare acqua nella diga del Monte Cotugno. Mancano circa 300 metri al completamento dell’opera che ancora oggi registra il fermo dei lavori nonostante i continui annunci di un ulteriore definitivo appalto a nuova ditta costruttrice.
La mancata realizzazione di questa traversa, che se fosse stata funzionante nella corrente campagna agraria, secondo la Col diretti, avrebbe potuto disporre dei necessari volumi di acqua senza soffrire della grave crisi idrica che ha pregiudicato le coltivazioni del metapontino, è l’emblema di tutte le “opere incompiute”, cioè dei numerosi progetti finanziati ma mai completati, delle numerose reti realizzate ma mai messe in esercizio, di tutti quei piccoli lavori o interventi inspiegabilmente fermi per motivi burocratici,…..
Coldiretti ha chiamato a raccolta tutte le imprese agricole, ma anche le istituzioni e gli enti locali, per richiamare l’attenzione su questi temi che per il mondo rurale significano produzione, economia, attività imprenditoriale.
«La traversa sullo sbarramento del fiume Sarmento – ha dichiarato Rocco Battaglino, presidente Coldiretti Basilicata – è un’opera strategica per la gestione dell’acqua in Basilicata, ma è divenuta espressione di inefficienza e di incuria di un sistema che non la riesce a realizzare da oltre vent’anni, uguale a tante opere che pur finanziate restano incompiute o inutilizzate. L’incompiuta, è anche monito della necessità di riscatto al nostro sistema di gestione e programmazione irrigua che non sembra consapevole di essere programmazione di sviluppo e di economia territoriale».
La traversa sul Sarmento, in località Serra Brancato, nel comune di San Giorgio Lucano, sottende un bacino di 175.4 Kmq, pari a circa il 62% dell’intero bacino del Sarmento. L'inizio dei lavori risale al 1982, ma a tutt'oggi non risultano ultimate le opere di adduzione all'invaso di Monte Cotugno, cui sono destinate le acque derivate dalla traversa.
«Le imprese agricole – ha continuato Piergiorgio Quarto presidente Coldiretti Matera – hanno il dovere del corretto e parsimonioso uso del bene acqua così come hanno il diritto di pretendere certezza sulla reale disponibilità e razionale distribuzione. Le crisi vanno affrontate in modo programmatico, gestendo la risorsa acqua e preordinando le colture agrarie. Non sono ancora completamente valutabili le conseguenze di stress idrico sulle piantagioni arboree del Metapontino né sulla impossibilità di fare programmazione per le imprese orticole dell’intera Basilicata.
L’acqua è vita e la sua distribuzione e disponibilità è strumento strategico per vincere la competitività sui mercati europei.