Attuazione del “PIANO CASA”
L’API si candida per i programmi di edilizia abitativa destinati alle fasce deboli
In attesa del decreto attuativo del PIANO CASA approvato dal Governo, l’API di Matera si è candidata a fornire il proprio contributo per affrontare l’emergenza abitativa della regione.
Con l’art. 11 della legge 6 agosto 2008 n. 133 il Governo ha disciplinato il “PIANO CASA”, piano nazionale di edilizia abitativa finalizzato alla realizzazione di programmi di edilizia residenziale e riqualificazione urbana caratterizzati da elevati livelli di qualità, anche in riferimento alla sostenibilità ambientale ed energetica.
Il Piano assegna una funzione operativa fondamentale ai soggetti privati, nel contesto delle scelte programmatorie di Regioni ed Enti locali che dovranno individuare gli interventi adeguati alle finalità del progetto.
In proposito, lo scorso 17 settembre l’ANIEM-CONFAPI Associazione Nazionale Imprese Edili a cui aderisce l’API di Matera – ed altre 6 Associazioni nazionali di categoria hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa con cui si candidano a svolgere il ruolo di interlocutori privilegiati del Governo, delle Regioni e degli Enti Locali e mettono a disposizione la propria rete imprenditoriale per assicurare la realizzazione del Piano e il conseguimento dei suoi obiettivi.
L’API di Matera, Associazione rappresentativa di una pluralità di imprese attuatrici di analoghi programmi di iniziativa pubblica e, dunque, in possesso di notevoli esperienze in materia di alloggi e di servizi per le categorie sociali con disagio abitativo, con una nota indirizzata alla Regione, alla Provincia e ai Comuni, ha offerto la disponibilità delle imprese presenti sul territorio a rivestire il ruolo di interlocutori qualificati della Regione Basilicata e degli Enti locali per l’attuazione del “PIANO CASA”.
Il Piano, da realizzare nel rispetto dei criteri di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti, è rivolto prioritariamente a prima casa per i nuclei familiari a basso reddito o monoreddito, per giovani coppie a basso reddito, per anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate, per studenti fuori sede, per soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio e per immigrati regolari a basso reddito.