Matera: controlli di Carabinieri e Polizia di Stato su attività commerciali e lavoratori cinesi.
Nella mattinata, a Matera, carabinieri del Comando Provinciale e agenti della Questura hanno effettuato un articolato e congiunto servizio di controllo su attività commerciali e produttive gestite dalla folta e ben radicata comunità di cittadini cinesi residenti, nonché sugli stessi lavoratori, sempre cinesi, impiegati nelle attività lavorative ispezionate.
I militari dell’Arma e gli agenti della Polizia di Stato, supportati dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, nonché dagli ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro e dell’ASL di Matera, hanno verificato i seguenti salienti aspetti:
– esistenza autorizzazioni per le attività produttive in corso;
– condizioni igienico sanitarie sia degli opifici controllati che dei locali utilizzati quali alloggi;
– regolarità circa i permessi di soggiorno;
– rispetto delle norme in materia di tutela dei lavoratori e in tema di prevenzione degli infortuni;
– possibili situazioni di sfruttamento, di lavoro nero e immigrazione clandestina.
Carabinieri e agenti hanno controllato, complessivamente, la posizione di 50 cittadini cinesi, impiegati quali lavoratori, ispezionato 3 opifici destinati alla produzione di divani, verificate le condizioni di 15 caseggiati, utilizzati quali abitazioni.
Nel complesso, non sono emerse situazioni irregolari sia in ordine alle condizioni di lavoro dei singoli lavoratori stranieri controllati che a quelle relative ai permessi di soggiorno.
Mentre, sono state rilevate e contestate alcune situazioni precarie, connesse con le condizioni igienico sanitarie di un opificio, in quanto i locali si presentavano fatiscenti e sporchi.
Inoltre, rilevata l’assenza di uscite di sicurezza, estintori scaduti e impianti elettrici non a norma.
In particolare, nel citato opificio, sito nella Zona P.A.I.P. di Matera, sono state riscontrate le seguenti condizioni di pericolo:
– mancata esibizione del certificato incendi;
– mancanza dell’impianto antincendio;
– presenza di estintori scaduti;
– presenza di una bombola di gas butano per uso domestico in un locale pieno di materiale altamente infiammabile;
– assenza uscite di emergenza;
– manca esibizione documentazione comprovante la sicurezza degli impianti elettrici.
Al servizio, hanno preso parte, complessivamente, 30 fra carabinieri e poliziotti, nonché 4 ispettori dell’ASL e della Direzione Provinciale del Lavoro.
Controlli e ispezioni proseguiranno nell’interesse e a tutela, soprattutto, degli stessi immigrati impiegati in attività lavorative, per evitare possibili casi di sfruttamento.
Come mai se il sottoscritto invita a fare un rilievo su un cantiere questo viene eseguito ad onor del vero ma, le sanzioni adottate non vengono rese note a chi presentato la domanda????
Michele hai una rete preferenziale, abbiamo capito!!! 😀
i cinesi uccidono il mercato e la concorrenza
MA COME CONTROLLI QUELLO CHE SI SCRIVE SUL SITO??
IL MESSAGGIO PRECEDENTE E’ INAMMISSIBILE IN UN SITO CHE SI RITIENE GIORNALISTICO E DI INFORMAZIONE.
VERGOGNA PER CHI LO HA SCRITTO E PER CHI NON L’HA CENSURATO.
NON AGGIUNGO ALTRO PERCHE’ L’ISTRUZIONE E LA CIVILTA’ DOVREBBERO ESSERE PATRIMONIO DELL’UOMO INTESO COME TALE…
“INTELLIGENTI PAUCA”
ho parlato personalmente con un ragazzo cinese della situazione lavorativa reale di tutti i cinesi, esistono tutte le condizioni di sfruttamento, dalla paga bassisima agli orari h24, niente ferie, niente malattia,no13sima,notfr, le condizioni igieniche-sanitarie e’ un di piu’, IL BELLO E’ CHE LORO NON POSSONO LAMENTARSI E SE LO FANNO E’ A SCAPITO DEL LORO POSTO DI LAVORO, QUI CI SONO VERE E PROPRIE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI.continua..
dei veri e propri centri di reclutamento a livello internazionale. Mi ha confessato che in molti pagano 10000 euro ad organizzazioni che si occupano solo per farli venire in italia già con un posto di lavoro pronto e chi non puo’ pagare in contanti avviene direttamente una decurtazione dello stipendio, formula questa molto adottata, percio’ ritengo che i controlli di questo tipo so’ skitt na pignat p’ fess continua..
io personalmente non mi ritengo di essere razzista credo pero’che ci sia bisogno di attuare regole piu’ ferree per arginare il problema prima che sia troppo tardi, la mia modesta proposta sarebbe quella di: linea dura nei confronti di tutti quelli imprenditore italiani che girano disinvoltamente le commesse verso aziende cinesi licenziando i propri adetti, ritiro del marchio della licenza multa salata, chiusura immediata.