Il pane di Matera sbarca in Cina
Il primo a sbarcare in Cina con un aereo pieno di socialisti fu Bettino Craxi, la circostanza fu ricordata da Beppe Grillo nel 1986 in una trasmissione televisiva e fu così che il comico non lavorò più in Rai.
Nel 2010 a sbarcare in Cina è, invece, il pane di Matera.
Gli altamurani con i loro piccoli camioncini invadono le piazze del Nord Italia immettendo su quei mercati pagnotte di pane appena sfornate; il pane di Matera, anche esso patrimonio dell’Unesco (sembra) sbarca in Cina.
C’è solo un piccolo problema: il Jumbo, necessario al trasporto, non può ancora atterrare a Pista Mattei.
Speriamo per il futuro.
Per fortuna la Regione Basilicata è andata a presentare Matera, il Pollino, Maratea e la regione tutta, in quelle lontane terre.
Ha dimenticato, però, della scarsa visibilità che abbiamo già in Europa e che andrebbero incentivate le iniziative anche commerciali in Germania, in Inghilterra, in Francia, nel cuore dell’Europa..
Si parte dalle piccole cose anche perché siamo una piccola regione per poi crescere.
Anche sulle piccole cose forse è il caso di fare squadra molto più realisticamente: operatori turistici ed agricoli del metapontino hanno organizzato un Workshop in Puglia per incontrare tour operator ed addetti commerciali di quella regione.
Hanno così presentato i loro prodotti ai vicini di casa e con essi contano d fare squadra sia per attrarre flussi ampi dall’Europa sia per attrarne dalle regioni contermini.
I pugliesi, da navigati commercianti, hanno sviluppato reti aeree che penetrano in Europa , di quelle noi dovremmo saper approfittare, lasciando, per un attimino, da parte la Cina…
In chiave turistica la Cina si penetra facendo squadra con Firenze, Roma ,Venezia e come dessert si può proporre Matera, inclusa in un pacchetto pugliese.
Sono cose ovvie, ma Craxi andò in Cina già nel 1986 ed allora!!!!!!!!
Chi ha una certa età ricorda i commenti dell’epoca oltre quelli di Beppe Grillo.
Certo a Matera arrivano i giapponesi ma quelli sono sbarcati in Italia almeno 35 anni fa e poi sono scesi nel meridione e poi si è stati capaci anche di tessere una rete commerciale alimentare con essi Il tutto è avvenuto agli inizi del nuovo secolo grazie a piccole e sapienti formichine che mandano avanti le loro aziende proponendosi in maniera costruttiva.
E’ ancora di qualche giorno fa che un noto giornalista di un quotidiano locale, attendendo il passaggio che da Palese gli avrebbe permesso di raggiungere Matera ebbe a dire “ Nell’aeroporto non manca la gentilezza ma se si chiedono le indicazioni su come raggiungere Matera cala il buio” e in merito alla recente istituita navetta che”È attivo un servizio pubblico di cui si avvertiva
la mancanza, ma non c’è ancora uno straccio di cartello a favore dell’utenza”, nel corso dell’articolo continuava con una puntuale disamina.
Certo non è con i cartelli che si sviluppa il turismo ma è anche con quelli, con la diffusione “porta a porta” dei servizi che si offrono, così si incentiva la domanda e poi i mercati debbono essere credibili. In diverse occasioni gli operatori turistici hanno affermato che la Città non ha visibilità sia perché spesso si sbagliano i messaggi, vedi il famoso marchio ad ombrello dal costo di1, 5 Meuro e sia perché non si pone attenzione ai flussi turistici, quelli che possono essere,più probabilmente, catturati senza disdegnare il gioco di squadra.
Per dirla in parole povere e per concludere (quasi): quei soldi ce li potevamo risparmiare?
La testata della Regione Basilicata informa che:” Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha inaugurato questa mattina a Shanghai l’area espositiva della Basilicata, prima regione che si presenta all’interno del Padiglione Italia all’Expo 2010.
Accolta e accompagnata dalla delegazione lucana (i dirigenti regionali Rocco Messina e Franco Pesce, il direttore dell’Apt Gianpiero Perri… (Ci sono i puntini, significa che ce ne erano altri – ndr), il ministro ha potuto ammirare la “Regione Parco”: parco naturale per le sue bellezze e i paesaggi incontaminati, ma anche parco tecnologico per l’attenzione alla ricerca e allo sviluppo che caratterizza la Basilicata”.
Se continua così, con tour della monnezza, estrazioni petrolifere selvagge, parchi eolici a go-go ed altro ben di Dio… chissà dove andremo a finire.
Pio Abiusi