Ribassi d’asta: la concorrenza sleale danneggia le imprese sane
Il presidente della Sezione Edili dell’API, Michele Molinari, denuncia il fenomeno dei ribassi eccessivi nelle gare d’appalto, che in molti casi superano anche il 30% causando una concorrenza sleale che danneggia le imprese sane.
In particolare, alla causa primaria della contrazione del mercato dei lavori pubblici, che porta molte aziende a lavorare sotto costo pur di rimanere sul mercato, si è aggiunta l’ultima modifica legislativa al codice degli appalti che ha ulteriormente limitato la possibilità di ricorrere all’esclusione automatica delle offerte anomale, con la conseguenza dell’impennata dei ribassi.
La garanzia di serietà dovrebbe essere data dalla giustificazione dei prezzi offerti, che le stazioni appaltanti chiedono alle imprese. Ciò tuttavia non è sufficiente – ritiene Molinari – perché quasi tutti riescono a giustificare i ribassi offerti, con il rischio di affidare i pochi lavori esistenti ad operatori incompetenti e improvvisati.
La giustificazione dei prezzi, inoltre, comporta eccessi oneri per le imprese, tempi lunghi nelle procedure e scarsa trasparenza nelle valutazioni.
Sarebbe opportuno – secondo il presidente degli Edili dell’API – introdurre regole più ferree a salvaguardia della professionalità delle aziende, in modo dare garantire che i lavori vengano portati a termine con serietà, competenza e qualità, che si proceda ad un’attenta selezione delle aziende invitate alle gare d’appalto e che vengano utilizzati operai in regola.