Riorganizzazione delle strutture INAIL in Basilicata
L’API scrive al Ministro del Lavoro
E’ di qualche giorno fa la protesta dell’API contro la decisione della Banca Popolare del Mezzogiorno di trasferire i residui centri decisionali a Crotone. Adesso ci risiamo; l’azione di smantellamento dei servizi pubblici o di pubblica utilità in provincia di Matera continua. Dopo la Banca d’Italia, la Telecom, l’Enel, l’Italgas, le banche ormai sempre distanti dal territorio, si pone la questione dell’Inail.
Raccogliendo il nuovo appello lanciato dal presidente della Provincia, il presidente dell’API Vito Gravela ha inviato una lettera al ministro del Lavoro Maurizio Sacconi per segnalare l’ennesimo atto di spoliazione e declassamento che la Basilicata e il territorio materano stanno subendo a seguito del progetto di razionalizzazione dell’INAIL, in attuazione della legge n. 25 del 2010.
Già in passato la riorganizzazione della struttura regionale dell’INAIL, che perdeva il direttore generale sostituito con un dirigente di seconda fascia, penalizzava soprattutto la provincia di Matera, sistematicamente privata di importanti servizi di pubblica utilità.
Secondo Gravela gli ulteriori tagli, che sottrarrebbero i centri decisionali e i residui livelli dirigenziali alla sede di Matera, avrebbero gravi ripercussioni sull’efficienza dell’Istituto e, quindi, sui tempi di risposta alle istanze del sistema imprenditoriale locale, obbligato per legge ad aprire posizioni assicurative per i propri dipendenti, ma poi costretto a fare i conti con una burocrazia inevitabilmente lenta ed involuta.
Questo processo di depauperamento del territorio materano mal si concilia con le politiche di integrazione e coesione socio-economica che, mentre vengono annunciate nei consessi pubblici e mediatici, di fatto non trovano riscontro nei servizi offerti al cittadino.
In provincia di Matera negli ultimi anni le Istituzioni hanno perso per strada pezzi importanti non assecondando, in molti casi, il percorso virtuoso intrapreso da altri settori della vita pubblica e privata.
Per questo motivo il presidente dell’API di Matera chiede al ministro Sacconi di intervenire nelle sedi competenti per rivedere tale decisione che, sottraendo alla Basilicata la direzione regionale dell’INAIL e a Matera figure di responsabilità, priva l’Istituto che assicura gli infortuni sul lavoro di quella autonomia che aveva faticosamente ottenuto solo qualche anno fa, quando nel 1999 era stato scisso l’INAIL di Calabria e Basilicata.
Si tratta di una pericolosa involuzione delle politiche di sviluppo locale che passano anche attraverso la presenza sul territorio di organismi pubblici dotati di effettivo potere decisionale. Uno strano modo di interpretare il federalismo, con una riorganizzazione interna che ha il sapore dello scippo alla Basilicata.
L’API giudica grave questo processo di deresponsabilizzazione che la nostra regione sta subendo passivamente. Non possiamo continuare a perdere potere decisionale, come è accaduto all’INAIL, perché ciò significa dipendere da altri sia nell’organizzazione interna delle strutture, sia nella gestione delle risorse umane e finanziarie, sia in ogni altro aspetto che riguarda direttamente la Basilicata.
Se le decisioni fondamentali dell’INAIL di Basilicata verranno prese altrove, i cittadini, i lavoratori, le imprese avranno un servizio senz’altro peggiore, un ritorno al passato.
Matera, 28 settembre 2010
Api Basilicata Matera
Il presidente Stella lancia un nuovo allarme: “Compatti per sostenere l’Inail, altrimenti il territorio subirà un nuovo vulnus”
“Dopo il caso della Banca Popolare del Mezzogiorno un altro colpo inferto alla stabilità del territorio.” Commenta così il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, l’ipotesi attuazione della legge n.°25/2010 che vedrebbe l’Inail, di Matera e regionale, oggetto di nuovi e poderosi tagli occupazionali e direzionali.
Al fine di scongiurare l’ennesima crisi, il presidente Stella ha scritto ai vertici dell’Inail, ai prefetti di Matera e Potenza, ai parlamentari lucani, al presidente della Regione Basilicata, al presidente della Provincia di Potenza, alle organizzazioni sindacali e a quelle imprenditoriali.
“In ordine alla riduzione degli uffici dirigenziali di livello non generale e del personale prevista per la sede di Matera – si legge nella nota a firma del presidente Stella – e per la direzione regionale (in ottemperanza alla Legge n.°25/2010), sento di esprimere, a nome della comunità locale, gravi e allarmanti preoccupazioni per le sorti del territorio lucano. Già due anni fa la Direzione regionale Basilicata INAIL e le sue Unità avevano subito cospicue riarticolazioni: la sede regionale, declassata da struttura di classe C a struttura di classe D, vedeva ridotto il numero dei responsabili di processi e di operatori; mentre la sede di Matera, che ha pagato il prezzo più alto, declassata da struttura di tipo A a struttura di tipo B, veniva a perdere il proprio dirigente e il 10% del proprio organico.”
“Con l’attuazione della Legge n.°25/2010 l’INAIL provinciale e quella regionale – prosegue il presidente della provincia di Matera – sarebbero ostaggio di tagli disastrosi, tagli che graverebbero sulla occupazione locale danneggiando l’autonomia e la centralità della Basilicata. La perdita di nuovi responsabili, per la sede materana, e della direzione, a livello regionale, penalizzerebbero ulteriormente un territorio già paralizzato da decisioni e da scelte poco lungimiranti. In dieci anni l’INAIL in Basilicata ha perso 25 posti di lavoro e le prospettive contano un trend negativo che scenderà ulteriormente a danno dei bilanci familiari, della efficienza aziendale che non riuscirà più a soddisfare, in tempi equi e certi, le richieste delle imprese.”
“Convinto che le economie negli enti per essere efficienti non devono essere tagliate, bensì organizzate e attuate in funzione dei bisogni dei cittadini e delle imprese, auspico che i vertici dell’INAIL, consapevoli delle pesanti ripercussioni economico-sociali che il progetto di razionalizzazione comporterebbe per questa regione, tornino sulla decisione di attuare la Legge n.°25/2010. Nel contempo – conclude Stella – chiedo a tutti gli interlocutori della presente di sostenere, in ordine al proprio ruolo e alle proprie competenze, le ragioni di questo appello che intende rivendicare il diritto del territorio lucano a mantenere l’autonomia e la centralità del proprio presidio INAIL che, di fatto, con una direzione interregionale verrebbero per sempre, indelebilmente, cancellate.”