Attivare strumenti di sostegno alla ripresa delle aziende del mobile imbottito e un atto di responsabilità per salvare, in particolare, della Nicoletti che rappresenta una realtà importante della storia e della vita del Distretto. E’ il senso di un intervento della Camera di commercio di Matera che, all’indomani della ammissione della Nicolettti spa alla procedura di concordato preventivo aveva salutato con favore il provvedimento del Tribunale di Matera, in quanto apriva la strada a una composizione di una crisi aziendale complessa e di grande impatto socio economico. Si e’ appreso, successivamente, che la proposta di concordato non avrebbe incontrato l’approvazione dei creditori e in particolare di un classe di creditori – le banche- che riveste un ruolo fondamentale nel destino di una comunità, soprattutto in momenti di crisi. Pur nel rispetto dell’autonomia decisionale dei creditori l’Ente camerale auspica che vi sia l’occasione per una nuova valutazione delle decisioni espresse, che vada al di là del singolo interesse e che scorga,invece, l’utilità di un sacrificio attuale per un beneficio collettivo. Proiettato verso l’atteso momento di ripresa del normale ciclo economico’.
“La Camera di commercio -ha detto il presidente dell’Ente, Angelo Tortorelli- è la casa di tutti gli imprenditori coinvolti in questa partita (gli artigiani, le aziende bancarie, i produttori industriali) e svolge il suolo anche in le rappresentanza delle maggiori organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei consumatori. Anche alla luce della drammatica vicenda della Nicoletti, pertanto, particolarmente significativa nel panorama della economia locale, ritiene che occorra dar vita a un organismo che costituisca un concreto sostegno a tutte le imprese in crisi. Uno strumento necessario per aiutarle a individuare in anticipo i segni di sofferenza economica e finanziaria e a scegliere gli strumenti più idonei a fronteggiare l’insolvenza, per far modo che la recessione in atto non si trasformi in devastazione definitiva dei patrimoni aziendali, del know-how di collaboratori e lavoratori, delle risorse familiari e anche affettive di questa comunità che fa tanta fatica per sopravvivere dignitosamente in questo territorio’’