Di Lorenzo –Scuola- La Regione Basilicata ora faccia la sua parte!
Dopo le recenti decisioni del Governo nazionale, ora tocca alla Regione Basilicata sottoscrivere un accordo con il Ministero per il riconoscimento del punteggio al personale Ata e l’integrazione al sussidio di disoccupazione per i precari”.
“Un primo indubbio passo in avanti ,certamente non risolutivo di tutte le questioni che affliggono il mondo della scuola ,è stato conseguito con le misure cosiddette ‘salva precari’ che il Ministro Gelmini ha varato per riconoscere l’assegno di disoccupazione a chi resterà senza cattedra.
I provvedimenti adottati i per mantenere i precari all’interno della scuola prevedono, altresì, l’adozione di progetti ai quali potranno partecipare i precari stessi che riguarderanno la lotta alla dispersione scolastica, il sostegno agli studenti più deboli e altre iniziative che potranno essere organizzate direttamente dalle Regioni e dureranno tre mesi, prorogabili a otto. Ora si tratta di verificare e senza ulteriori perdite di tempo cosa concretamente può e deve mettere in campo la Regione Basilicata .Del resto lo stesso Presidente De Filippo ha recentemente affermato “ la Regione può sicuramente fare molto perché il Fondo sociale europeo è cospicuo ed è stato impostato in modo tale da poter corrispondere adeguatamente anche ai bisogni della scuola”.
( dotazione PO BASILICATA FSE 2007-2013 pari a 322 365 588 euro)
Per questi motivi già nella prossima seduta della Consiglio regionale presenteremo un ODG con il quale chiediamo alla Giunta Regionale di Basilicata che vari al più presto i seguenti provvedimenti.
-l’ integrazione al sussidio di disoccupazione per i cosiddetti ‘precari annuali’ a fronte di un loro impegno in vari progetti di miglioramento dell’offerta formativa.
– il riconoscimento per i docenti ed i personale Ata del punteggio previsto per le graduatorie come se avessero svolto una supplenza annuale, dando la possibilità di svolgere supplenze brevi e saltuarie nelle scuole di assegnazione attraverso un accordo tra Regione e Ministero
La Regione Lombardia ha immediatamente sottoscritto questo accordo con il Ministero che è già stato recepito in un decreto del Governo con il quale a chi svolgerà le varie attività negli istituti scolastici lombardi per oltre quattro ore al giorno sarà dunque garantita una integrazione al contributo di disoccupazione (pari al 60% delle retribuzione per i primi quattro mesi e al 50% per il restante periodo) fino al raggiungimento del 100% dello stipendio percepito nell’anno scolastico precedente nonché prevede per i docenti e personale ATA il riconoscimento del punteggio previsto per le graduatorie come se avessero svolto una supplenza annuale dando la possibilità di svolgere supplenze brevi e saltuarie nelle scuole di assegnazione.
Eppure la Regione Lombardia non ha una emergenza economica e sociale così difficile e delicata come quella che, invece, abbiamo in Basilicata…..
Gli effetti dei tagli alla scuola applicati dall’accoppiata dei ministri del governo Berlusconi costituita da Tremonti – Gelmini sono, come ampiamente prevedibili, scoppiati in tutta la loro gravità e contraddizione.
A farne le spese, ci sono “come al solito” gli anelli tra i più deboli della nostra società, rappresentati dai “precari” della scuola, dalle “famiglie” che non potendosi permettere le tanto comode quanto costose “scuole private” saranno costretti a veder “emigrare” i propri figli sin dalla tenere età, in scuole ubicate a chilometri di distanza dalle rispettive residenze o peggio ancora dalle famiglie che si vedranno, come minimo dimezzate, le ore di disponibilità delle insegnanti di sostegno che sono fondamentali per la crescita e l’integrazione dei bambini “diversamente abili”.
E’ per queste motivazioni che facendo appello alla loro sensibilità, abbiamo chiesto all’Assessore alle Politiche Sociali Michele Plati ed all’Assessore alla Pubblica Istruzione Gianmichele Vizziello di convocare immediatamente e comunque prima dell’inizio dell’anno scolastico, una commissione congiunta per discutere su quali provvedimenti l‘amministrazione comunale intende prendere per limitare il disagio scaturito, come già detto, dall’applicazione della riforma Gelmini .
Riforma, la cui applicazione, per alcuni aspetti, risulta assurda e contraddittoria soprattutto nelle nostre realtà.
Essa infatti da una parte, riducendo in maniera indiscriminata i finanziamenti alla scuola, ha, di fatto dimezzato le ore di disponibilità degli insegnanti di sostegno per i portatori di handicap, mettendo a forte rischio i percorsi di integrazione, di inserimento e di crescita culturale proprio di quei ragazzi svantaggiati che più di tutti hanno il sacrosanto diritto ad essere aiutati, dall’altra innalzando il numero minimo degli alunni per classe, sta determinando il sorgere di casi particolari come quello denunciato da alcuni genitori di alunni della scuola secondaria di 1° grado Nicola Festa che si sono visti recapitare a pochi giorni dall’apertura delle scuole la comunicazione che obbliga i loro figli a trasferirsi presso il plesso di Lanera perché 2 classi (1° H e 1° I)di 16 e 15 ragazzi sono state unite in una unica di 28 unità (limite massimo consentito dalla legge ) , con tutto ciò che ne consegue in termini di disagio economico per le famiglie, logistico e psicologico dei ragazzi.
Un numero di alunni, tra l’altro, così alto, che in pratica impedisce il contemporaneo rispetto delle norme di sicurezza e l’inizio delle attività didattiche in un plesso scolastico come quello in questione che non contiene classi sufficientemente grandi in grado di contenere adeguatamente il numero di 28 alunni, problema che potrebbe essere sufficiente per evitare l’applicazione della riforma e consentire il prosieguo delle attività didattiche nelle modalità in uso negli anni passati.
I Consiglieri comunali del P.D. Luca Braia e Teresa Gullà