Nell’ambito delle attività a sostegno della candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019, Martedì 9 settembre 2014, alle ore 20.30, a Matera, nel Museo di Palazzo Lanfranchi, prenderà il via il Festival Città delle Cento Scale, con lo spettacolo di danza “Umanesimo” della compagnia spagnola La Veronal.
Il Festival Città delle Cento Scale, ideato e promosso dall’Associazione Basilicata 1799, gode del patrocinio del MiBACT. La rassegna – che si svolge a Potenza – è giunta quest’anno alla VI Edizione e sta riscuotendo un crescente successo a livello nazionale, rivelandosi sempre di più come punto di riferimento per il Sud e non solo.
Si tratta di una rassegna internazionale di danza urbana e delle arti performative che quest’anno, per la prima volta, approda a Matera con lo spettacolo di apertura dell’intera rassegna, grazie alla collaborazione tra Basilicata 1799 e Soprintendenza BSAE della Basilicata, avviata in occasione del progetto sul Vangelo di Matteo di Virgilio Sieni, direttore della Biennale Danza, che ha coinvolto anche la città di Matera portando a Venezia un gruppo di cittadini-danzatori che hanno partecipato allo spettacolo alla Biennale, con la Compagnia di Sieni ed il contributo operativo di IAC-Centro Arti Integrate. La collaborazione tra Basilicata 1799 e Soprintendenza è naturalmente cresciuta durante la preparazione della mostra “Pasolini a Matera. 50 anni dopo il Vangelo secondo Matteo. Nuove tecniche di immagine: Arte Cinema Fotografia”.
L’iniziativa di Basilicata 1799 che si terrà domani sera a Palazzo Lanfranchi – pienamente condivisa dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata insieme al Comune di Matera e al Comitato 2019 – è in forte sintonia con la politica culturale da tempo perseguita dal nostro Ufficio che vede il Museo di Palazzo Lanfranchi aprirsi sempre di più alle diverse e più innovative forme artistiche contemporanee per essere centro di aggregazione/condivisone della cultura di tutti e per tutti.
La performance vuole essere un’esplorazione della storia dell’arte italiana. “Umanesimo” è il sesto di dieci capitoli che collega la danza alla geografia. La Venere di Urbino, nuda, terrena e carnale incanta lo spettatore sin dall’ingresso. Il dipinto di Tiziano, riprodotto in grandi dimensioni, racconta di una giovane sposa, tra erotismo, fedeltà e maternità. Parte dalla bellezza rinascimentale il viaggio italiano del “corpo” di Morau che, dal 2009, firma performance legate a tematiche di una città o di un Paese.
“Umanesimo” si sviluppa su più piani. Quello estetico che attraversa la storia dell’arte. Drammaturgico, affidato alle parole di Pablo Gisbert con la descrizione dell’opera. E coreografico, di una danza geometrica tra linee fisiche e traiettorie emotive. Tanti i riferimenti all’Italia, tra canzoni napoletane e voci politiche di ieri (Mussolini) e di oggi (Berlusconi), passando da Pasolini.
“Umanesimo” è uno spettacolo che indaga il mistero del corpo, il potere dello sguardo rappresentando l’attualità con un occhio al passato.
Dopo il grande successo della apertura straordinaria domenicale di ieri del Museo di Palazzo Lanfranchi e della mostra “Pasolini a Matera. 50 anni dopo il Vangelo secondo Matteo” che hanno fatto registrare la partecipazione di ben 928 visitatori, un altro importante e qualificato appuntamento vi attende.
Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti.