Il 3 febbraio 2011 si è tenuta l’assemblea di tutti i lavoratori, EX LSU, stabilizzati, presso la Provincia di Matera, in diversi servizi essenziali per la collettività.
Si tratta dei lavoratori ex APEA (detentori del servizio di manutenzione delle strade provinciali), dei lavoratori ex SIRAM (detentori del servizio di manutenzione delle scuole di tutta la Provincia ) e dei lavoratori ex INNOVA (detentori del servizio di monitoraggio degli accessi stradali provinciali).
Il clima presente in quell’assemblea era di grande preoccupazione e di grave disagio poiché per tali lavoratori, qualora la Provincia di Matera non trovi soluzioni di ripresa dell’attività lavorativa, la prospettiva è l’assoluto nulla.
Il sussidio di disoccupazione, per chi fra loro ne sta beneficiando, al 28 febbraio prossimo cesserà.
La Provincia di Matera, nell’ultimo incontro tenuto con le OO.SS., non ha portato all’attenzione del sindacato novità atte a scongiurare tempi bui e non rosei per le maestranze interessate.
Anzi, sono state evidenziate solo ipotesi (le solite) ma nessuna certezza. Ovviamente l’Amm.ne prov.le ha preso, come sempre, del tempo di fronte all’insistenza del sindacato a ricevere risposte concrete che consistono sostanzialmente nel rivendicare pane e lavoro per tali lavoratori, monoreddito, con un salario basso e con tanti problemi con cui fare i conti qualora anche quel basso salario venisse negato.
Ed in effetti la dignità di tali lavoratori nella assemblea è emersa forte e chiara: a loro interessa lavorare e anche presto. Quel salario, sebbene basso, per loro è necessario alla sopravvivenza. Quel lavoro per loro è fondamentale.
Dall’assemblea è emerso che l’amministrazione prov.le deve fare presto a costruire risposte poiché è già troppo tardi; pur essendosi l’Amm.ne Prov.le presa dei tempi molto lunghi per costruire risposte, oggi esse non sono ancora pronte nè operative.
Entro il 15 febbraio l’Amministrazione provinciale darà risposte definite e definitive: questo l’impegno del suo Presidente.
Ma non si accetteranno risposte evasive o negative.
Tali lavoratori non sono figli di un dio minore. Sono stati stabilizzati e ora non è accettabile imporgli un percorso che li riporti in una condizione di incertezza assoluta. Essi erano noti, non sono stati stabilizzati oggi ma diversi anni fa. Bisognava prevedere soluzioni immediate poiché essi avevano la priorità
La loro condizione invece è stata presa sotto gamba e non sono stati considerati finora una priorità.
Ci si aspetta che, entro il 15 febbraio prossimo che questa amministrazione possa compiere un coraggioso scatto di reni con cui si dimostri solidarietà ai problemi del lavoro non solo formale ma sostanziale.
Questi lavoratori ne hanno diritto, un diritto irrinunciabile e fondamentale. Un diritto che è stato sancito in una delibera della precedente amm.ne a cui va data attuazione. Quella delibera viene volutamente ignorata e dimenticata. Ma esiste e gli atti deliberati non sono libri dei sogni ma sono frutto di una seria attività politica realizzata nell’interesse comune e collettivo e per ciò stesso a quella delibera va dato un seguito: fare lavorare i lavoratori che ne sono destinatari.
I lavoratori restano in attesa del fatidico 15 febbraio prossimo.
Rimangono convinti che il loro datore di lavoro era ed è l’Amministrazione provinciale, l’unica che si deve fare carico del loro destino. Ben vengano gli aiuti dalla Regione, ma in caso contrario tutto ciò non deve continuare ad essere, per la Provincia di Matera, l’alibi per scrollarsi dalle proprie responsabilità!
Non avere risposte positive, equivarrà a mettere in atto azioni di lotta per difendere il lavoro e la dignità di tali lavoratori.
FILCAMS CGIL Bruna Montemurro
FISASCAT CISL Antonia Deluca
UILTUCS UIL Filippo Viggiano