“L’incontro Governo-Regioni sulla grave crisi in cui versa il comparto zootecnico, con particolare riferimento al taglio dei finanziamenti destinati alle Apa (Associazioni provinciali Allevatori), al miglioramento genetico, alla tenuta dei libri genealogici e ai controlli funzionali sul bestiame, si è risolto in un’ennesima delusione per la mancanza di qualsiasi apertura degli esponenti di Governo sulla possibilità di individuare nuove risorse da destinare al comparto”. E’ il commento dell’assessore regionale all’Agricoltura Vilma Mazzocco che in serata a Roma ha partecipato all’incontro alla presenza dei Ministri Galan (Agricoltura) e Fitto (Rapporti con le Regioni).
“In sostanza – riferisce Mazzocco – c’è stata riproposta la linea dei tagli, per un totale di 300 milioni di euro, di cui oltre 6 milioni di euro per la Basilicata, che non consentiranno lo svolgimento delle funzioni pubbliche relative ai controlli funzionali sulle attitudini produttive delle razze di interesse zootecnico, mettendo a rischio la sopravvivenza della selezione genetica nazionale, vanificando di fatto decenni di investimenti pubblici fin qui sostenuti.
L’unica apertura del Governo, se possiamo definirla così – continua l’assessore della Basilicata – riguarda la possibilità di vincolare, attraverso un dpcm, risorse già assegnate alle Regioni e riconducibili all’edilizia sanitaria e al trasporto pubblico locale, aprendo di fatto una conflittualità tra Dipartimenti e Assessori delle Regioni, come se fosse possibile scegliere tra i programmi di miglioramento genetico degli allevamenti e magari servizi di trasporto locale. È solo uno spostare in avanti il problema in forma tattica. Le conseguenze della scelte del Governo – aggiunge Mazzocco – sono pesanti e si ripercuoteranno in vari ambiti: la distruzione della selezione genetica zootecnica nazionale rischia di produrre la totale dipendenza dall’estero; la soppressione di un sistema di controllo puntuale sulla qualità del latte non garantirà i consumatori italiani. Sono inoltre in pericolo alcune migliaia di posti di lavoro di addetti, presenti in tutte le regioni italiane e che da decenni assicurano una funzione pubblica di assistenza sanitaria e tecnica agli allevatori. A ciò si somma il danno alle filiere nazionali per la produzione di carne e latte delle diverse specie, anche ai fini dell’obiettivo generale della sicurezza alimentare, e la rilevanza anche in termini occupazionali del complesso sistema fin qui costituito dall’Associazione nazionale Allevatori e sul territorio dalle Associazioni provinciali.
Siamo alla conferma di una strategia del Governo che, con i recenti tagli al comparto bieticolo-saccarifero, al bonus gasolio per serre, colpisce e penalizza l’agricoltura italiana e in particolare quella meridionale”.