
Cerimonia di premiazione del concorso “Splendida Matera” – sede Ordine dei Medici di Matera – via Roma 22 – Matera
Sabato 22 marzo 2025 alle ore 10 nella sede dell’ordine dei Medici di Matera in via Roma 22 a Matera è in programma la cerimonia di premiazione del concorso “Splendida Matera”. Di seguito i particolari.
Un’occasione imperdibile per tutti gli amanti della cultura.
Il Bastone di Esculapio, simbolo della professione medica, e la penna, emblema della scrittura, si incontrano il 22 Marzo a Matera per la premiazione dei vincitori del Concorso “Splendida Matera”, premio riservato ai medici scrittori, come è nella tradizione dell’AMSI, Associazione Medici Scrittori Italiani più antica e prestigiosa, di cui furono membri illustri medici fin dal 1951.
Il premio, bandito per la prima volta nel 2019 dall’ordine dei medici di Matera, è stato ideato e promosso dalla dr.ssa Bonelli Maddalena, ispirata e sostenuta proprio dall’AMSI di cui è referente per il sud Italia, grazie al sostegno del dr. Severino Montemurro, allora presidente dell’ordine dei Medici, e successivamente grazie alla collaborazione dell’attuale presidente Francesco Dimona.
Il prestigioso e ambito premio, giunto alla quinta edizione intende celebrare la scrittura come espressione non solo di cultura ma anche di cura.
È il primo nel suo genere realizzato nell’ambito della Federazione Nazionale Ordine Dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. L’esempio Materano ha spinto la Federazione a imitare l’iniziativa e a bandire un proprio concorso letterario nel 2024.
Matera, Capitale Europea della Cultura, fa da cornice a questa speciale premiazione che mira a rendere noto il talento dei medici scrittori e l’importanza della scrittura e dell’arte in generale per la salute dell’uomo.
Il medico più di ogni altro è vicino all’Uomo nella sua interezza di corpo e mente, nelle molteplici istanze che coltiva dentro di sé e che ogni giorno sono sotto gli occhi di chi si dedica alla cura.
Come qualcuno ha detto prima e meglio di me, la medicina è la scienza più vicina all’arte e l’arte più scientifica che conosciamo. Comprendere l’animo e la mente di un paziente offre maggiori possibilità di arrivare a una diagnosi corretta e, di conseguenza, ad una cura efficace.
Fin dai primordi della civiltà, la medicina, nata come emanazione della religione, è rimasta strettamente legata ad essa, intrecciata con la filosofia e vicina all’arte in tutte le sue forme. Nell’antica Epidauro, si praticava la medicina nel nome di Asclepio -Esculapio per i latini- un uomo poi elevato al rango di divinità minore da Zeus.
Fu Ippocrate di Coo (460-370 a.C.) a sancire l’indipendenza della medicina dalla sfera religiosa e filosofica, suddividendo la scienza medica in tre rami principali: la chirurgia, la “diaiteike” (cura attraverso l’alimentazione) e la “pharmaka” (cura con le erbe). Tuttavia, per molti secoli la salute continuò ad essere impegno primario di sacerdoti-medici, saggi delle tribù e sciamani, che consideravano l’uomo nella sua interezza, attribuendo anche al Sogno un ruolo fondamentale nel processo di guarigione così com’era pratica nei templi dedicati ad Asclepio, in cui la cura avveniva con dolcezza ed empatia, come suggerisce lo stesso nome del dio (epios: dolcemente).
Il valore terapeutico della scrittura si manifesta sia in chi legge, sia in chi scrive, medico o paziente che siano. Non a caso sta emergendo come nuovo e importante approccio terapeutico la Medicina Narrativa.
Molti medici, anche illustri, hanno affiancato alla professione sanitaria l’arte in varie forme -letteratura, musica, pittura- a dimostrazione di quanto le scienze umanistiche possano arricchire e rafforzare la pratica medica con un fondamentale valore aggiunto.
Tra i numerosi esempi di medici che hanno lasciato il segno in entrambi gli ambiti, mi piace citare:
Albert Schweitzer (1875-1965) medico filantropo, musicista e molto altro;
Carlo Levi (1902-1975) medico, scrittore e politico;
Archibald Joseph Cronin (896-981) fine scrittore; Arthur Conan Doyl (859-930) padre del famoso Sherlock;
Anton Pavlovič Čechov (1860-1904) scrittore e drammaturgo russo;
Francesco Lomonaco (Montalbano Jonico 1772-1810) patriota, scrittore e filosofo italiano;
Mario Tobino (1910-1991) psichiatra di fama oltre che vincitore di premi letterari importanti;
Nawal àl-Sa’dawi, psichiatra egiziana imprigionata ed esiliata per la sue lotte contro il governo, a favore delle donne islamiche.
La premiazione, arricchita da due interessanti relazioni sull’intelligenza artificiale, vedrà i vincitori leggere i loro scritti di ottimo valore letterario.
I contenuti delle opere premiate affrontano i temi universali dell’amore, della bellezza, del ricordo del tempo passato, della fragilità e fugacità della vita, ma anche temi innovativi, moderni e affascinanti come la creatività nella senescenza e l’Intelligenza Artificiale. Basti pensare a quanto interesse suscita ChatGPT!
Fra le opere non premiate ma ugualmente degne di attenzione si è parlato di problematiche esistenziali, abbandono e solitudine e guerra, ma anche di Rocco Scotellaro e di cinema, argomento sempre più in primo piano a Matera con le tante troupe televisive che girano fra i Sassi.
Auguro dunque ai nostri ospiti di godere delle meraviglie della nostra antica città e di assaporare appieno le prelibatezze culinarie che offre.
E invito i Materani a far onore ai vincitori che hanno decantato i beni materiali e immateriali del sud con racconti, poesie e saggi pregevoli.
Maddalena Bonelli