Nino Vinciguerra: “Matera sogna ancora la Ferrovia dello Stato”. Di seguito la nota integrale.
Si torna a discutere del completamento della tratta ferroviaria Ferrandina-Matera grazie a fondi che dovrebbero arrivare dall’Europa con il Recovery ma in realtà non c’è ancora nulla di concreto. Di seguito le riflessioni sul tema a cura di Nino Vinciguerra.
Ho ritrovato nel mio archivio questa copia de “il Gazzettino” del 30 settembre 1946. Parla di un problema ormai secolare (già ben prima della visita di Zanardelli che risale al 1903 se ne discuteva in Parlamento); è stato ed è argomento di varie campagne elettorali ma, ad oggi, pare siano state soltanto “chiacchiere avvàcand”, senza costrutto, ovvero non hanno prodotto niente. Non altro che interessi e disinteressi che hanno sfacciatamente penalizzato Matera e contribuito a rallentarne il suo sviluppo. La Legge Zanardelli ci illuse e ci deluse “regalandoci” la ferrovia scartamento ridotto (inaugurata nel 1915).
Nel 2021 stiamo ancora come eravamo. Nulla si è concretizzato ma continuiamo, imperterriti, a sognare la F.S. (acronimo delle Ferrovie dello Stato). Però abbiamo la megaferraglia boeriana (non si capisce il traffico di viaggiatori… ma è in funzione?) inaugurata in pompa magna (mi ricordava Piovarolo quel giorno, Totò, Tina Pica…). Anche i gi-ottini, Mario Draghi compreso, giunsero con il trenino in quella che fu la Capitale Europea della Cultura per il 2019. “Com’è lontano ieri…” (cit. Renato Zero). Ma abbiamo anche la cattedrale nel deserto, la stazione senza ferrovia nei pressi di La Martella… Ultima considerazione, chissà se i gi-ventini emuleranno i predecessori viaggiando “panoramicamente”, in un percorso romantico, quasi d’altri tempi, nel civettuolo trenino delle FAL (Ferrovie Appulo Lucane), già FCL (Ferrovie Calabro Lucane). Auguri Matera, buon progresso, buon futuro, ma rviggh’t (svegliati!!!).
Nino Vinciguerra
Nella foto la copia de “Il Gazzettino” del 30 settembre 1946.