Dal pomeriggio del giorno di Natale è scomparso Luigi Scarola, materano di 71 anni residente all’interno della casa di riposo Brancaccio. L’uomo, parzialmente autosufficiente, di solito passeggiava nel piano in cui era ubicata la sua stanza e negli altri ambienti della struttura ma non si era mai allontanato dalla stessa. Secondo quanto riferito dagli operatori del Brancaccio l’uomo si sarebbe allontanato il 25 dicembre tra le ore 17 e le ore 18, orario in cui è scattato l’allarme quando Luigi Scarola non è si presentato alla mensa. I dipendenti del Brancaccio hanno segnalato la scomparsa dell’uomo alla Polizia.
Raggiunto al telefono il presidente della casa di riposo Brancaccio, Michele Plati – ha dichiarato: “L’uomo non si era mai allontanato dalla struttura e in altre strutture in cui erano ospitato non era mai successo una cosa del genere. Posso solo dichiarare che era un assiduo fumatore. Al momento della scomparsa l’uomo probabilmente indossava uno smanicato blu scuro, pantaloni scuri, una felpa grigia e un paio di scarpe di marca Nike di colore arancione-fucsia con la suola bianca”.
Michele Capolupo
Conosco abbastanza bene Gigino. Spesso lo incontravo davanti alla Chiesa di San Rocco in Via Lucana. Non sapevo che in questo periodo alloggiava presso il Brancaccio. Posso tranquillamente dire che non mi è mai sembrato parzialmente autosufficiente. Anzi, spesso lui mi parlava abbastanza bene dei ricordi di gioventù che io già conoscevo. Voglio augurarmi che sia stata una scappatoia voluta da lui stesso e che tutto finisca in un suo ritrovamento il prima possibile.
Pasquale Fontana
Conoscendo Gigino ero certo che non avrebbe mai potuto fare qualche fesseria. Sono contento per il suo ritrovamento e così facendo ha dimostrato a tutti che è una persona capace, lucido e abbastanza cosciente. Vorrei soltanto spendere due parole ai i diretti familiari affinché gli stiano più vicino in modo che lui non soffra di tanta solitudine.
AL prossimo incontro Gigino ci consumiamo un caffè insieme. Le sigarette sono soltanto veleno lasciale stare.
Pasquale Fontana