Durante il tradizionale discorso di fine anno dal Quirinale il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha ringraziato la città di Matera per gli sforzi fatti durante l’anno da capitale europea della cultura, nel 2019 che sta per concludersi. Il presidente ha poi auspicato che anche Parma, capitale italiana della cultura per il 2020, sappia fare come Matera.
Di seguito alcuni passaggi del discorso di Mattarella
“Questa sera, care concittadine e cari concittadini, entriamo negli anni venti del nuovo secolo. Si avvia a conclusione un decennio impegnativo, contrassegnato da una lunga crisi economica e da mutamenti tanto veloci quanto impetuosi In questo tempo sono cambiate molte cose attorno a noi, nella nostra vita e nella società.
“Desidero, anzitutto, esprimere a tutti voi l’augurio più cordiale per l’anno che sta per iniziare. Si tratta, anche, di un’occasione per pensare – insieme – al domani. Per ampliare l’orizzonte delle nostre riflessioni; senza, naturalmente, trascurare il presente e i suoi problemi, ma anche rendendosi conto che il futuro in realtà è già cominciato.
E ancora: “Mi è stata donata, poco tempo fa, una foto dell’Italia vista dallo spazio. Ve ne sono tante sul web, ma questa mi ha fatto riflettere perché proviene da una astronauta, adesso al vertice di un Paese amico. Vorrei condividere con voi questa immagine. Con un invito: proviamo a guardare l’Italia dal di fuori, allargando lo sguardo oltre il consueto. In fondo, un po’ come ci vedono dall’estero. Come vedono il nostro bel Paese, proteso nel Mediterraneo e posto, per geografia e per storia, come uno dei punti di incontro dell’Europa con civiltà e culture di altri continenti. Questa condizione ha contribuito a costruire la nostra identità
“Incontro sovente Capi di Stato, qui in Italia, o all’estero. Registro, ovunque, una grande apertura verso di noi, un forte desiderio di collaborazione. Simpatia nei confronti del nostro popolo
Abbiamo problemi da non sottovalutare. Il lavoro che manca per tanti anzitutto. Forti diseguaglianze. Alcune gravi crisi aziendali. L’esigenza di rilanciare il nostro sistema produttivo.
“Abbiamo ampie possibilità per affrontare e risolvere questi problemi. E per svolgere, inoltre, un ruolo incisivo nella nostra Europa e nella intera comunità internazionale.
L’Italia riscuote fiducia. Quella stessa fiducia con cui si guarda, da fuori, verso il nostro Paese, deve indurci ad averne di più in noi stessi, per dar corpo alla speranza di un futuro migliore”.