Salvatore Adduce ha inviato la lettera con la quale annuncia la decisione di lasciare l’Anci, a conclusione di un periodo di gestione straordinaria dovuta alla pandemia. La lettera è indirizzata ai Sindaci lucani, ai componenti il Consiglio Direttivo dell’Anci Basilicata, ai Presidente Nazionale Decaro e al Presidente del Consiglio nazionale Anci Enzo Bianco. Di seguito il testo della missiva.
“A fine aprile lascerò l’Anci. Dopo oltre sei anni dalla prima elezione, quando ero sindaco della città di Matera e dopo sei mesi dall’invito a proseguire il mio incarico di Presidente Regionale rivoltomi dal Consiglio Direttivo dell’Associazione a causa dell’emergenza pandemica, nonostante io non rivesta più alcuna carica di amministratore locale.
È stato un periodo molto intenso nel corso del quale abbiamo insieme lavorato per fronteggiare la crisi economico-finanziaria del decennio 2008-2017. Il sistema delle autonomie locali più di ogni altro ha pagato duramente quella crisi con drastici tagli alla finanza locale, blocco delle assunzioni e cure draconiane finalizzate a tenere sotto controllo la finanza pubblica e il debito dello Stato. Ma è stato anche il tempo dei grandi progetti e traguardi per la nostra regione. La Basilicata è diventata un luogo magico in cui produrre cultura, grazie a progetti ambiziosi che hanno riscosso l’attenzione nazionale e internazionale. Abbiamo promosso una forte collaborazione istituzionale e tra territori finalizzata alla coesione in piena sintonia con la Regione. Su entrambi i fronti è stato prezioso il ruolo del mio predecessore, Vito Santarsiero, con cui siamo riusciti a unire la comunità lucana in un afflato comunitario inedito e originale.
I sindaci dei comuni lucani sono stati il motore di un’azione insieme visionaria e intelligente che ha consentito di raccontare al mondo il Sud come luogo della grande bellezza non fine a sé stessa ma capace di rigenerare il territorio spingendosi lungo itinerari inesplorati, attraverso progetti che hanno capovolto l’idea cristallizzata di un mezzogiorno d’Italia angosciosamente piegato da pratiche disonorevoli e purtroppo spesso anche preda della criminalità. In questi anni è venuta avanti una nuova classe dirigente di giovani amministratori locali, donne e uomini che costituiscono la spina dorsale di una regione che ha bisogno di nuove energie per rinvigorire la sua capacità progettuale e di visione futura. Sindaci, consiglieri e assessori comunali che stanno scoprendo i Comuni come luogo di formazione politica ricca di visionarietà e di “spinta propulsiva”, qualità indispensabili ad alimentare l’entusiasmo dei cittadini e spingerli a pretendere e realizzare un mondo nuovo. La Basilicata potrà contare su di loro anche grazie all’opera e all’impegno profuso dall’Anci a livello regionale e nazionale.
La pandemia, mentre ci ha costretto all’isolamento, ci impone un ripensamento della nostra organizzazione sociale ed accelera processi che pensavamo di poter governare in tempi meno rapidi. I sindaci, gli amministratori locali sono stati chiamati ad un ulteriore sforzo per garantire aiuti alle popolazioni e al tempo stesso il rispetto delle severe decisioni assunte dalle autorità sanitarie. Non mi stancherò mai di ricordare che questa classe dirigente ha dimostrato di essere all’altezza di una sfida inedita e drammatica, svolta in condizioni difficili soprattutto per la ristrettezza delle risorse, in particolare nelle piccole comunità, peculiare caratteristica della nostra regione. La Basilicata in questa difficile prova ha potuto contare su una leva di amministratori locali che hanno grandi capacità operative e uno spirito pubblico straordinari.
Da parte mia, mi sono sforzato di assicurare la rappresentanza dell’Associazione nel rispetto della sua autonomia che costituisce elemento essenziale per garantire la leale collaborazione a livello istituzionale. Sono certo che l’Anci saprà continuare a praticare e migliorare questa politica anche grazie all’autorevolezza dei sindaci e dei componenti degli organismi dirigenti a cominciare dai due vice Presidenti, Andrea Bernando sindaco di Colobraro, dirigente di lungo corso dell’Anci e Mario Guarente, sindaco del nostro capoluogo di regione, che in poco tempo ha dimostrato di sapersi sintonizzare con lo spirito della nostra organizzazione. Rivolgo un pensiero di gratitudine a tutti i Sindaci, ai consiglieri e assessori comunali per la fiducia che mi hanno concesso e soprattutto per aver espresso disponibilità e collaborazione. Ho cercato di non venir meno ai miei impegni e soprattutto di esercitare la mia funzione con quella dose di imparzialità necessaria in una Associazione plurale, pur senza rinunciare alle mie convinzioni politiche e culturali. Ho promosso la cultura del rispetto reciproco, valore da salvaguardare in ogni situazione. Proprio per questo con i 131 sindaci lucani sottoscrivemmo solennemente il “Manifesto della comunicazione non ostile” alla presenza della Ministra dell’Interno, la nostra conterranea Luciana Lamorgese, il 5 dicembre 2019 nel Palazzo Lanfranchi di Matera, a conclusione di un anno indimenticabile per la Basilicata.
Al Presidente dell’Anci Antonio Decaro esprimo la mia riconoscenza per l’attenzione e la premura che ha dimostrato in ogni occasione e tramite lui saluto tutti i componenti degli organismi dirigenti dell’Anci. Un saluto ed un ringraziamento a Enzo Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale.
Devo un pensiero particolare a Gerardo Ceruzzi, segretario dell’Anci Basilicata e al nostro collaboratore Leo Albano che mi hanno assistito con affettuosa assiduità.
Ai Sindaci, ai consiglieri e assessori comunali la gratitudine e l’affetto più sinceri insieme all’augurio di buon lavoro.
Nei prossimi giorni mi recherò a salutare il Presidente della Regione, i Prefetti di Potenza e di Matera, i Presidenti delle Province con i quali ho sempre collaborato nell’esclusivo interesse della Basilicata.
Un abbraccio.”
Salvatore Adduce