Riportiamo di seguito i dati statistici sull’utilizzo nei primi 4 mesi del Servizio diocesano di ascolto per problematiche connesse al Covid a cura di don Leo Santorsola, responsabile del Movimento Famiglia e Vita Onlus e del Servizio citato.
Di seguito l’intervento di Don Leo Santorsola
Dopo quattro mesi dall’attivazione del Servizio Diocesano di Ascolto per l’emergenza Covid-19, abbiamo pensato di fare un bilancio dell’attività svolta finora.
Di seguito, le statistiche del servizio diocesano di Ascolto per l’emergenza covid che è stato affiancato alla nostra attività ordinaria di ascolto e accompagnamento per le famiglie.
Naturalmente, le statistiche non sono riferite allo Sportello di Ascolto appena aperto in Ospedale come ulteriore progetto in collaborazione con la Cappellania e la Direzione sanitaria.
Allo stato attuale siamo stati contattati da circa sessanta persone, alcune di queste hanno richiesto incontri telefonici e altri hanno preferito la modalità in presenza, per un totale di 97 telefonate, 22 chat e 28 incontri in presenza.
Nello specifico, la modalità telefonica viene preferita da anziani soli e persone che, abitando fuori Matera, sono impossibilitate a recarsi in sede per effettuare incontri in presenza e/o che vivono ancora la difficoltà a uscire dalla propria abitazione. Ci sono state, inoltre,diverse telefonate sotto anonimato perché le persone erano più a loro agio ad aprirsi utilizzando tale modalità d’interazione.
Le chat sono state utilizzate dalle persone più giovani (25-50 anni) per un primo approccio o per feed-back relativi a tematiche già trattate in presenza o telefonicamente.
La disponibilità telefonica di 24/24 ore ha creato un’opportunità anche per coloro che hanno esigenze lavorative e familiari molto particolari. Diversi hanno espresso anche la loro tranquillità nel sapere di poter accedere al servizio telefonico in qualsiasi momento perché percepiscono una presenza costante disponibile all’ascolto in caso di bisogno.
La modalità in presenza è preferita nella fascia d’età tra i 25 e i 60 anni. Le persone che richiedono incontri in presenza solitamente versano in difficoltà economica e, di conseguenza, in forti difficoltà connesse all’incertezza del futuro o persone che hanno vissuto con molta difficoltà l’isolamento sociale richiesto per il contenimento dell’epidemia e/o che hanno contratto il Covid-19 e che hanno bisogno di condividere il proprio vissuto, le proprie difficoltà e le proprie emozioni per tornare ad una vita sociale attiva.
Nota: Le statistiche sono riferite esclusivamente alle persone che si sono rivolte al servizio di ascolto per dinamiche connesse al periodo Covid-19 e non comprendono l’attività ordinaria di consulenza familiare e accompagnamento di coppie in difficoltà che continua ad essere svolta dall’Associazione in modo costante.