Il presidente dell’associazione Maria Santissima della Bruna, Bruno Caiella, ha convocato questa mattina i giornalisti nella fabbrica del Carro per mostrare il manufatto in cartapesta costruito dal giovane artista materano Uccio Santochirico per l’edizione 2020 della festa della Bruna ma non utilizzato a seguito delle norme nazionali anticovid che hanno imposto l’annullamento di feste patronali per evitare assembramenti. Il carro in cartapesta, che sarà utilizzato nella prossima festa patronale, è legato al 750° anniversario del completamento della costruzione della Cattedrale di Matera, che ricade nel 2020.
Uccio Santochirico ha lavorato sul tema “Zaccheo, oggi devo fermarmi a casa tua (tratto dal Vangelo di Luca capitolo 19 versetto 5) – La Cattedrale, casa di Dio tra le case degli uomini”.
Tema scelto dalla Diocesi di Matera-Irsina perchè nel 2020 ricorrono i 750 anni del completamento della Costruzione della Cattedrale di Matera, che risale al 1270, notizia che si apprende dall’unica testimonianza, l’iscrizione latina che si trova sull’architrave della porticina che immette nel campanile: Mille ducentenus erat annus septua genus dum fuit completa domus spectamine leta”, che vuol dire “era l’anno 1270 quando il Duomo bello a vedersi fu completato”.
Uccio Santochirico fa il punto sullo stato dell’arte del manufatto che sarà utilizzato per l’edizione 2021 della festa della Brua: “Il Carro è al 70%, nei prossimi mesi riprenderemo il lavoro per completare il manufatto. La pandemia ha rallentato tutto ma non ha spezzato la voglia di fare un lavoro spettacolare e di dare lustro alla città di Matera. La squadra che ha lavorato e che continuerà a farlo per la realizzazione di questo carro trionfale è composta da 12 persone: ci sono i falegnami Egidio e Francesco Digilio di “Legno e design”, materani originari di Accettura, Gennaro Andrulli, Claudia Passarelli e un gruppo di ragazzi diversamente abili composto da Nicolò Montemurro, Massimo Matera, Nicola Andrisani, Raffaele Calabrese, Rosanna Larato e Isabella Loreto, seguiti dai tutor Pina Cetani e Bruna Barbaro.
La caratteristica del tuo carro? “Ho puntato sull’atteggiamento cromatico, lo stile dei colori che si ispira ai colori della tradizione ma anche a qualcosa di vivace. Ci sono una serie di decorazioni che rispettano la tradizione dei Carri della Bruna”.
C’è un messaggio che vuoi lanciare attraverso il tuo primo carro trionfale per la festa della Bruna? “Come per me il carro è stata la realizzazione di un sogno, vorrei che fosse un messaggio carico di speranza e di partecipazione per tutti i giovani del nostro territorio, alcuni costretti ad andare via per realizzare il proprio sogno. Vorrei che questo carro nell’anno zero della pandemia che abbiamo vissuto, segnasse un cambio di passo generazionale, perché possa essere incisivo da ogni punto di vista”.
Michele Capollupo
La fotogallery del Carro trionfale in onore di Maria Santissima della Bruna (foto www.SassiLive.it)