Ad accogliere i visitatori della mostra d’arte “La Bruna, umanità di una festa” nel contenitore culturale dell’ex ospedale San Rocco di Matera è lo storico trombettiere della festa della Bruna, Eustachio Barbaro. Nella corte gli scatti fotografici di Antonio Sansone e Mimmo Fittipaldi, il video di Nino Vinciguerra con foto d’epoca e brevi informazioni per conoscere le origini della festa della Bruna e un monologo a due voci del 2 luglio materano intenso e emozionante scritto da Stefania De Toma e interpretato dagli attori Emilio Andrisani e Emilia Fortunato di “Hermes teatro Laboratorio” mentre nella chiesa del Cristo Flagellato si possono ammirare alcuni cimeli e statue di carri trionfali in cartapesta di precedenti edizioni. Originale anche il libro degli ospiti realizzato in cartapesta dall’artista materana Cascione. E per rendere davvero la festa della Bruna accessibile a tutti gli organizzatori, il C.P. Club per l’UNESCO di Matera ha coinvolto non solo la Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio ma anche la Sezione territoriale di Matera della Unione Italiana Ciechi grazie al generoso contributo del belga Geert Camerlinckx, innamorato della città dei Sassi al punto da avviare una produzione di birra che porta il nome della Protettrice di Matera. Geert Camerlinckx ha deciso di sostenere questa iniziativa anche finanziando il gustoso aperitivo con pane di Matera e porchetta, accompagnata da un bicchiere della sua birra “La Bruna di Matera” Camerlingus, per legare ancora una volta la sua attività imprenditoriale ad una forma di menecenatismo che non conosci nei confronti della storia e della reale essenza della città, porta con sé piccoli ma preziosi strumenti per ampliare le frontiere della comunicazione. La mosta è diventata accessibile ai turisti e ai non vedenti grazie ai testi di Stefania De Toma riportati in quattro lingue: in italiano, in inglese grazie alla traduzione di Alessandra Porcari, in francese grazie alla traduzione di Susanna Guaitamatti e in giapponese grazie alla traduzione di Hiroko Shirahata, ma anche in Braille, stampato a rilievo su lastre di rame e che traduce i momenti della festa scanditi da fotografie,video, statue, cimeli e un percorso audio che racconta la festa solo attraverso i suoi suoni: i campanacci dei pastori, i canti delle processioni, la cavalcata, la tromba, il fragore della folla durante lo straccio e i fuochi sulla Murgia. Durante la serata gli interventi sono stati anche tradotti nella lingua dei segni da Maria Anna Flumero, interprete LIS. Grandi emozioni ha suscitato la presenza a Matera del presidente regionale Unione Italiana Ciechi, Giuseppe Lanzillo, che ha potuto toccare con mano le opere in cartapesta e scoprire attraverso le lastre in rame con i testi in Braille quanto raccontato nel corso della serata che precede la 628^ edizione della festa in onore di Maria Santissima della Bruna.
La mostra sarà aperta fino al prossimo 9 luglio e gli organizzatori hanno già pensato ad un progetto itinerante per tutto l’anno da installare nelle strutture ricettive di Matera e anche in altre città.
Michele Capolupo