“Domani il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, on. Dario Franceschini, risponderà all’interrogazione sull’impegno del governo in merito a Matera, nominata capitale europea della cultura nel 2019”. Ad annunciarlo il deputato dei Conservatori e Riformisti, Cosimo Lucano, che ha presentato l’interrogazione. “ A partire dalla metà degli anni ’90 le capitali europee della cultura sono state protagoniste di uno sviluppo infrastrutturale e turistico. Glasgow 1990, ha avuto una crescita del 50 per cento degli arrivi stranieri, diventando la terza destinazione del Regno Unito. Anche Liverpool 2008 ha avuto 9,7 milioni di turisti con un incremento del 34 per cento rispetto all’anno precedente. Per Marsiglia, la Francia ha speso circa due miliardi per collegamento tgv con Parigi e la riqualificazione porto. Liverpool ha rifatto tutto il porto e il centro storico. Genova nel 2004 ha riqualificato il centro storico e ultimato il progetto di Renzo Piano per il porto”. Il parlamentare ricorda che “il piano finanziario contenuto nel dossier di candidatura prevede investimenti per 565 milioni. Per ora sono disponibili 28 milioni del Mibac e 25 milioni della Regione Basilicata”. Latronico evidenzia, inoltre, che “il Presidente del Consiglio Renzi ha assicurato che Matera sarebbe stata, dopo l’Expo 2015, l’occasione su cui concentrare strumenti e risorse per connettere Matera con il resto del mondo valorizzando le sue risorse culturali dalla cifra millenaria, ma l’impressione ad oggi è che non ci siano strumenti e risorse al pari delle altre capitali europee della cultura per dispiegare le potenzialità che l’evento dovrebbe assicurare. Mancano meno di 800 giorni al 2019 e niente è stato cantierizzato”. Alla luce di tutto ciò il deputato lucano chiede al Ministro “quali ulteriori risorse ritenga opportuno prevedere per Matera capitale della cultura 2019 nelle leggi di bilancio 2017 -2019 e quali siano i tempi di avvio delle attività previste dal relativo piano finanziario”.
Ott 11
“E per Matera un treno chiamato raggiro” di Franco Martina su “Giornalemio.it” 10/10/2016
Avevo commentato la notizia di ieri, sulla Gazzetta del Mezzogiorno, della fermata del “Freccia” a Metaponto così, a caldo:
“Prima grande sconfitta dell’amministrazione Martoccia. Un grande passo indietro per Ferrandina. Persa grande occasione di rilancio.”
Ci vuole una guerra civile, il Sindaco Martoccia ed il Sindaco De Ruggieri, se non sono legati mani e piedi da Pittella, devono diventare “cani sciolti” con Renzi e forse si deve chiedere di far “saltare in aria ” questi due ponti, se non ci deve passare il treno x Matera! Così, a caldo.
A mente fredda si resta del tutto esterrefatti ed inebetiti e senza parole. Poi, dopo, scoppia la rabbia interna, intima e profonda che sale , quale magma dalle viscere della terra e ti porta direttamente in…galera per vilipendio delle iSTITUZIONI locali (Municipi e Provincia), rEGIONE basiliCATA ed iSTITUZIONI nAZIONALI,e ci metti dentro tutta la claSSE poliTICA, onorEVOLI e senATORI che da trent’anni fanno le loro sonore campagne elettorali sul completamento della Ferrovia Ferrandina-Matera.
Da Lettere al Direttore de “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 15/03/1999 (più di quindici anni fa):
“Ebbene si avvicinano nuovi momenti elettorali e dunque risentiremo parlare di Ferrovia: questa, alla fin fine, è diventata esse stessa , nella sua incompletezza, una risorsa politica, una ottima carta da spendere in parole dal palco. Si entra in un cinismo inaccettabile ed immorale se, avendo la consapevolezza del quadro di insieme, si rende frammentario ogni intervento spendendolo secondo l’opportunità politica ed il tornaconto elettorale.”
Dopo quindici anni di attesa, non il BIG BEN, ma ogni orologio ed ogni sveglia deve dire STOP: se non passa il treno, quei due ponti , prima che entri il 2019, devono essere smantellati con le chiavi inglesi e da subito; in mancanza si può operare come si è operato con il “Fuenti” sulla costa amalfitana e “Punta Perotti” a Bari e la “Concordia” davanti all’isola del Giglio.
Ogni altra parola non voglio dirla, l’ho già ampiamente esternata nel mio testo scaricabile da Amazon “La Ferrovia “incompiuta” e beffarda”.