A distanza di sei mesi dal primo incontro promosso a Bruxelles sarà la città di Matera ad ospitare il secondo incontro tra i rappresentanti della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e la Commissione Europea, che raggiungerà a metà mese il Palazzo del Casale, nel Sasso Barisano, per verificare come procede il lavoro di preparazione in vista del 2019, quando la città di Matera sarà la capitale europea della cultura. E sempre il 15 marzo scadono i termini per il bando pubblicato dalla Fondazione per il nuovo logo di Matera-Basilicata 2019. Il popolo materano e a seguire il consiglio comunale di Matera con l0approvazione di un ordine del giorno si sono dichiarati contrari a questo bando perchè il logo attuale consente a Matera di farsi riconoscere in tutto il mondo e non avrebbe senso cambiarlo in una fase cruciale come quella attuale. Perchè quindi un bando per un nuovo logo? Se la prassi è stata rispettata dalle altre capitali europee della cultura nel nostro caso le motivazioni sono tutte di ordine economico e strategico. In proposito il direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019 Paolo Verri aveva anche chiesto attraverso un comunicato stampa di poter spiegare in una seduta del consiglio comunale le motivazioni che hanno determinato la pubblicazione di un nuovo bando. Tra Verri e l’attuale Amministrazione comunale non corre buon sangue ed è difficile che venga esaudita la richiesta dell’attuale direttore della Fondazione ma il tempo ora più che mai è tiranno. Se il bando per il nuovo logo di Matera-Basilicata non sarà ritirato è evidente che la Fondazione procederà con l’aggiudicazione e l’insurrezione pacifica del popolo materano risulterà vana. Matera confida nell’azione del sindaco Raffaello De Ruggieri e visto che anche lui dovrà partecipare al consiglio di amministrazione previsto a Matera lunedì 7 marzo a questo punto non resta che attendere le decisioni che saranno assunte in merito. Il ritiro del bando verrebbe interpretato come una grande vittoria da parte del governo De Ruggieri e del popolo materano, che non vuole staccarsi dal logo che ha portato fortuna durante la fase di candidatura. Se il bando invece non verrà rititato potrebbero aprirsi scenari complicati nei rapporti tra Amministrazione Comunale, Fondazione e Regione Basilicata, senza dimenticare la Provincia di Mtera, la Camera di Commercio e l’Unibas, in prima linea dopo la scelta di Pittella di affidare la presidenza proprio al suo rettore, Aurelia Sole.
Michele Capolupo
che
casino
Non facciamo scherzi di cattivo gusto. La Regione Basilicata è una cosa, Matera 2019 è un’altra. Già il fatto di affidare la Presidenza della fondazione al Rettore dell’UNIBAS di Potenza, come scelta quasi obbligata, questo non significa di lasciare campo libero a chi della candidatura e del riconoscimento non sa neppure di cosa si trattasse. Ripeto ancora una volta: NON CONOSCETE BENE I MATERANI.
Bisogna rispettare una volontà popolare senza che se ne possa avvantaggiare “tizio”, “caio” o “sempronio”. Si sta spostando l’asse della questione su una questione di “campanile” o peggio ancora di “principio”. Sia nell’uno che nell’altro caso non ce ne può fregare di meno. Va rispettata la volontà dei materani e, se Potenza ci sta, ben per lo altrimenti può tranquillamente a far in c**o. La questione Matera 2019 deve essere gestita dai materani e come dice l’Avvocato E. Nicola Buccico, Matera deve essere motrice, se potenza vuole agganciare il vagone ben per loro altrimenti, possono farlo arrugginire su un binario morto e portarlo in processione a San Gerardo. Allo stesso modo non accettiamo torte “vegetariane” o tavole imbandite o da imbandire per vegetariani perché, il materano se non vede le cose giuste, i riconoscimenti giusti (vedi Francesco SALVATORE ideatore del progetto iniziale), è capace che pur di ammazzare il topo, “brucia il pagliaio”. Alla guida della fondazione e alla gestione della stessa, devono esserci materani senza “timbri” giudiziari. E’ Chiaro?
nino silecchia