Uno scatenato personaggio che ha travalicato i secoli e che non cessa di moltiplicarsi e riprodursi, dal teatro alla letteratura, dalla musica al cinema fino alla televisione. Prenderà vita ancora una volta attraverso “Don Giovanni. Parole, pittura, musica”, a cura di Mimmo Centonze, che si svolgerà sabato 6 aprile 2012 alle ore 19:30 nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera. L’ingresso è libero.
Don Giovanni “nasce” per la prima volta nel 1630, ma poi è reso immortale e redivivo grazie alla mente altrettanto sfrenata di Mozart che, nel 1787 (all’età di 31 anni) compose “Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni”, ovvero uno dei massimi capolavori della storia della musica e della cultura occidentale in generale.
Le vite di Don Giovanni e il desiderio che prende il sopravvento e non si ferma mai. Saranno questi i temi approfonditi durante la serata dai tre protagonisti legati tra loro da questa figura avvincente. Si tratta del giornalista di Rai 1 Guido Barlozzetti, autore del libro “L’ombra di Don Giovanni” edito da Rai Eri, dell’artista Mimmo Centonze con l’opera “Capannone” e della giovane Antonella De Filippis all’arpa.
“Mi è sembrato – dice Guido Barlozzetti – che l’unico modo per raccontare Don Giovanni fosse quello di fargli raccontare le sue innumerevoli vite, trasversali a quattro secoli, da quando compare all’inizio del Seicento nella Spagna della Controriforma all’attualità della crisi. Uno dei pochi grandi miti prodotti dalla modernità con Faust e Amleto: la potenza del desiderio che non si riconosce limiti e arriva a sfidare la morte stessa. Don Giovanni rivendica di non essere un dongiovanni, un conquistatore da luogo comune, da tronista o da Grande Fratello. Don Giovanni è il rischio del desiderio, non contro ma all’interno di quello femminile, come hanno percepito molte analiste del Novecento. Con umiltà, mi sono immaginato di interpretare il suo spirito. Perché quello è Don Giovanni. Uno spirito. Dentro di noi”.
Motivato da una furia creativa irrefrenabile, che lo spinge a dipingere ininterrottamente e a ricercare con la pittura la natura divina dell’arte, le opere sui capannoni di Mimmo Centonze ben rappresentano il moto del desiderio verso la conquista di una luce che protende al divino, al contrario del Don Giovanni mozartiano che accecato dal proprio orgoglio preferisce le fiamme e quindi la morte al pentimento. Sarà il dipinto di grandi dimensioni “Capannone” a fare da scenografia allo spettacolo. L’opera sarà esposta per la prima volta a Matera, dopo essere stata presentata in anteprima assoluta nella retrospettiva dell’artista ospitata dal Palazzo delle Esposizioni di Roma. Un dipinto di grande intensità emotiva, dagli spettacolari toni rossi infuocati, che rievoca la famosa scena dell’opera di Mozart in cui l’impenitente Don Giovanni è inghiottito dalle fiamme e nel contempo rappresenta l’altro lato del desiderio, quello che si accosta al divino invece di sfidarlo, evidente nelle opere di Centonze.
L’arpa di Antonella De Filippis farà da accompagnamento musicale e si alternerà agli interventi di Guido Barlozzetti e di Mimmo Centonze. La musicista ha collaborato con varie orchestre italiane ed internazionali fra cui l’Orchestra Nazionale dei Conservatori Italiani, in occasione dell’apertura del Bellini Festival 2012 in mondovisione attraverso la collaborazione Rai, l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari e l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio Nicolò Piccinni di Bari. Ha tenuto diversi concerti sia come solista che in formazione da camera, ha seguito corsi di perfezionamento con maestri italiani e stranieri e ha inoltre collaborato all’incisione delle composizioni inedite del M° Stefano Ottomano. Durante la serata eseguirà musiche dal Don Giovanni di Mozart, da lei trascritte per arpa, Mascagni, Glinka, Händel, Pergolesi, Debussy, Rota.
Un’occasione esclusiva per avvicinarci alla figura di Don Giovanni, che verrà introdotta dalla Soprintendente ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata Marta Ragozzino.