Nel nostro Paese le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la patologia di maggiore importanza e ancora tanto rimane da fare nel campo della prevenzione e delle cure personalizzate. “La più alta causa di morte – ha spiegato Tommaso Scandiffio, direttore della Cardiologia-Unità coronarica (Utic) – è data dalle malattie cardiovascolari, che da sole rappresentano un’incidenza superiore a tutti i tumori messi insieme”. Di questo, degli studi sulla genetica, delle terapie mirate e personalizzate e degli esami approfonditi dei fattori di rischio si è parlato durante il convegno “Fattori di rischio cardiovascolare al maschile e femminile – ruolo dell’ipertensione arteriosa, che ha avuto luogo sabato pomeriggio presso l’auditorium del Conservatorio di Matera. L’incontro è stato organizzato dall’U.Ov Cardiologia –Utic e da U.O. di Angiologia dell’ospedale Madonna delle Grazie per illustrare a tutti i cittadini la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Apri il tuo cuore alla ricerca”, promossa dalla Fondazione italiana per la lotta alle malattie cardiovascolari e dall’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco). Sono intervenuti, oltre al primario Tommaso Scandiffio, anche il dottor Antonio Cardinale, responsabile dell’Unità operativa di angiologia di Matera, il dottor Michele Clemente sempre dell’U.O. di cardiologia, il dottor Antonio Calciano dell’associazione Amici del Cuore di Grassano che sostengono l’iniziativa insieme agli Amici del Cuore di Matera e di Tricarico e ai Lions, Marilena De Francesco, G.Calculli, L.Bollettieri, A.Ciancio, V.Cilla, L.Fabrizio, A.Mazzone, E.Petrignano, L.Bradascio, P.Laterza. Donando due euro, con l’invio di un sms o chiamando da telefono fisso al numero 48545 sarà possibile, infatti, contribuire alla ricerca sulle malattie cardiologiche nell’ambito della campagna con lo slogan “Ogni cuore è diverso, aiutaci a conoscere meglio il tuo”. L’iniziativa, in programma dal 12 al 20 febbraio, ha raccolto lo scorso anno circa 1 milione di euro, consentendo di intensificare la ricerca e di promuovere attività di prevenzione sui fattori di rischio e su problematiche specifiche differenti tra paziente a paziente. “La ricerca – ha detto il dottor Cardinale – ha bisogno di contributi; per quanto riguarda la prevenzione si sta cercando di studiare i fattori di rischio per i giovani. Pertanto, per informare i cittadini sui fattori delle malattie cardiovascolari, abbiamo deciso di partecipare alla campagna di sensibilizzazione nazionale, che quest’anno coinvolge 700 cardiologie in tutta Italia”. Lo scorso anno presso l’ospedale di Matera sono stati 800 i ricoveri per malattie (infartuati e scompensi acuti, aritmie minacciose ecc) e 500 i casi trattati presso l’Unità coronarica e oltre 200 gli impianti di pace-maker tradizionali e pace-maker complessi. “Gli studi di genetica – ha spiegato il dottor Clemente – sono importantissimi, perché servono a personalizzare la terapia e la diagnosi nei confronti dei nostri pazienti, evitando che una terapia valga per chiunque. Durante il convegno faremo comprendere le differenze che ci sono tra uomini e donne nei confronti delle malattie e nell’approccio ai farmaci e soprattutto le differenze nella donna nelle varie fasi della propria vita”. Una novità importante in Basilicata è la delibera sulla rete cardiologica per il trattamento dell’infarto. “E’ importante questa delibera – ha spiegato il primario Scandiffio – perché si potrà operare in modo più rapido. Infatti, in caso di dolore toracico è necessario chiamare subito il 118 che potrà attuare la trombolisi a casa del paziente o inviare immediatamente il paziente all’ospedale più idoneo ad aiutarlo. Inoltre, bisogna sentire il problema della ricerca che deve interessare tutti; ognuno deve dare il proprio contributo, non facendo mai sentire soli gli scienziati che hanno dedicato tutta la vita per portare avanti progetti importanti”. Il convegno si è concluso con il concerto “Suonare col cuore”, con musiche di Vincenzo Cipriani “For piano and Strings”.
Mariangela Lisanti