Un nuovo caso di malasanità, per fortuna solo “sfiorato”
Si segnala il calvario avvenuto pochissimi giorni fa presso il modernissimo ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, dove una giovane partoriente di un grosso comune del materano, nullipara e con le doglie, è stata rispedita a casa dopo aver percorso una cinquantina di chilometri di strade tortuose.
La motivazione ufficiale è stata “non presentava dilatazione adeguata”, e che ci sarebbero voluti almeno altri 2-3 giorni prima del parto.
Due ore dopo, invece, nel pieno cuore della notte e fra immani dolori e sofferenze, la giovane donna è stata costretta a recarsi nuovamente a Matera con la rottura del sacco amniotico (rottura delle acque) avvenuta per strada, oltre a complessivi 150 chilometri percorsi. In questa seconda andata, per fortuna, e grazie al tempestivo intervento e alla professionalità dei sanitari, tutto è andato per il meglio.
Il vero motivo per cui la donna è stata la prima volta rispedita a casa è però dovuto al sovraffollamento del reparto, perennemente stracolmo, con il personale chiamato a un superlavoro quasi costante.
D’altronde, questo è l’unico ospedale supersite e adeguatamente funzionante di tutta la provincia di Matera (circa 200.000 abitanti d’inverno che d’estate triplicano), dopo i “tagli” già effettuati dall’ASM ancor prima di essere opportunamente tramutati in legge; (il nuovo Piano Sanitario della Regione Basilicata è infatti approdato da pochi giorni ed è in iter presso il Consiglio Regionale).
Come si ricorderà, gli altri quattro ospedali della provincia di Matera (Stigliano, Tricarico, Tinchi e Policoro) sono già stati oggetto di pesanti ridimensionamenti, o sarebbero in via di dismissione o alienazione ospedaliera definitiva.
L’accentramento dei servizi sanitari e delle prestazioni ospedaliere, come riferito da autorevoli esperti della salute, può creare forti disagi e pericolo di malasanità.
E a Matera tali effetti si vedono tutti.
Per essere tali rischi ovviati sarà a questo punto inevitabile ampliare ulteriormente il già faraonico “Madonna delle Grazie”.
Ma, a seguito di tale ipotesi, si fanno sempre più strada anche inquietanti sospetti: non è che dietro a tutte queste operazioni di ridimensionamento covino invece “grandi appetiti milionari”?
Il presidente del Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto Domenico Eletto
Precisazioni in merito alla segnalazione dei Cittadini Attivi di Bernalda su di un presunto mancato ricovero.
Il Direttore del Dipartimento Donna, Maternità ed Infanzia dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, dr. P. Silvio Anastasio con riferimento alla segnalazione dei Cittadini Attivi di Bernalda del caso di una donna che non sarebbe stata ricoverata per il parto, precisa che: “Non risponde al vero che la gravida di cui si parla non sia stata ricoverata per sovraffollamento o mancanza di posti letto. Come tutti sanno il travaglio di parto è preceduto da una fase prodromica di contrazioni che può essere lunga anche giorni. Tutta la Letteratura e l’esperienza clinica mondiale concorda nel ritenere inutile e dannoso procedere al ricovero in assenza di un travaglio di parto. In presenza di una prima gravidanza singola, a termine, fisiologica, a membrane integre, priva di fattori clinici di rischio, il ricovero è previsto in presenza di
contrazioni regolari, ritmiche con frequenza di 3-5 minuti e di una dilatazione attiva del canale cervicale di almeno 3 cm. A questi criteri, internazionalmente riconosciuti, ci si attiene a Matera e sono stati
rispettati nel caso in esame. Tutto quello che il Comitato ritiene essere frutto di “ fortuna “ o “ malasanità sfiorata “ è semplicemente la fisiologia di un evento naturale. E’ pleonastico ricordare che i Medici non hanno capacità divinatorie.”
“La comprensione per la tensione e l’ansia – ha proseguito Anastasio- che sempre accompagnano un evento gioioso e coralmente partecipato come la gravidanza ed il suo atto conclusivo il parto, il più delle volte naturale e fisiologico, non si può spingere sino ad accettare la deformazione dei fatti.
Contrariamente a quanto affermato l’Ospedale di Matera non è l’unico punto nascita della Provincia: è attivo un altro punto nascita a Policoro che, dopo le note vicende, è stato oggetto di interventi da parte dell’ ASM ed ha visto un rafforzamento della presenza medica ed infermieristica. Si è provveduto
oltre che alla assunzione di due specialisti anche alla nomina di un Direttore di sperimentata capacità quale il Dott. Tommaso Riccardi. Il Reparto di Ostetricia e Ginecologia non è perennemente sovraffollato come chiunque può verificare attraverso le elaborazioni ufficiali della Direzione Sanitaria che
monitorizza le attività di ricovero e cura. D’altra parte la Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia ha da molti anni definito come insicuri e pericolosi per l’utenza, in modo non emendabile, punti nascita con basso
numero di parti. Mi si permetta una considerazione finale: la Direzione del Dipartimento Donna, Maternità ed Infanzia ha perfettamente chiare le specifiche difficoltà che vengono alla utenza dalla orografia e dalle comunicazioni regionali ed è pronta a discutere e sollecitare alle istituzioni come alle associazioni ogni iniziativa utile a migliorare il benessere e conservare la serenità dei cittadini. Ciò che turba e non può essere accettato è l’effetto che questo tipo di denuncia ha sulla popolazione: diffusione della disinformazione, sfiducia, sospetto, fuga. Non è di questo che abbiamo bisogno.”
dottore P. Silvio Anastasio, direttore del Dipartimento Donna, Maternità ed Infanzia dell’Ospedale
Madonna delle Grazie di Matera
Risposta dei Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto alle precisazioni del Dott. Anastasio della ASM di Matera
I Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto ringraziano il Dott. P. Silvio Anastasio, dirigente ASM nonché stimato e competente Direttore del Dipartimento Donna, Maternità e Infanzia dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera per l’immediata risposta sul caso del calvario della giovane donna gravida prima di partorire.
Essi apprezzano vivamente, inoltre, le sue considerazioni sull’orografia territoriale, da tenere ben presente per un più ottimale soddisfacimento delle esigenze di salute e benessere dei cittadini.
Chiedono, tuttavia, se la letteratura internazionale contempli anche, oltre alle sue apprezzabili considerazioni scientifiche, che una donna abitante a 50 chilometri dall’ospedale e nelle condizioni come quelle della paziente descritta, non possa cautelativamente essere tenuta in osservazione in reparto per almeno qualche ora prima di essere, riaffrontando la rischiosa distanza, rispedita a casa.
Ribadiscono, inoltre, che il loro intento è quello di migliorare il servizio ospedaliero destinato agli utenti della provincia di Matera, fortemente allarmati e penalizzati dagli stessi esiti degli stravolgimenti arbitrari già operati dalla Direzione ASM (e da essi più volte ritenuti illegittimi).
Il nuovo Piano Sanitario Regionale, com’è difatti noto da tempo, deve ancora essere approvato nelle sedi istituzionali competenti.
Se allarme c’è, deriva da una oggettiva carenza di concertazione che doveva, almeno per pratico buon senso, essere effettuata prima dei “ridimensionamenti” e delle “soppressioni ospedaliere” già operate. Ciò è accaduto solo nella provincia di Matera, rispetto a quanto risulta invece essere avvenuto per la provincia di Potenza o nel resto d’Italia.
Sarebbe auspicabile, a questo punto, una più capillare opera di trasparenza da parte dell’ASM, sia per tranquillizzare gli animi dell’utenza di Policoro sulle capacità professionali dei medici lì inviati, sia per fugare ogni allarmismo a seguito dei casi noti di malasanità in provincia di Matera, ma anche per quelli eventualmente tenuti all’oscuro.
A seguito infatti di segnalazioni diverse, che giungono addirittura anche da personale medico-sanitario della stessa ASM, risulterebbe un’impennata di decessi e di maggiori danni permanenti, soprattutto a carico di pazienti giunti all’ospedale di Matera da territori distanti della sua provincia.
Nel contempo, risulterebbero anche numerosi e conseguenti avvisi di garanzia verso personale medico e sanitario dello stesso “Madonna delle Grazie”.
I Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto ritengono pertanto infondata l’accusa loro rivolta di “deformazione dell’informazione”, anche perché sarebbe invece auspicabile il contrario, cioè proprio una corretta e puntuale attività informativa sugli eventi descritti, al fine di poter meglio evidenziare, senza trucchi né censure di alcun genere, gli esiti comparativi relativi allo stato di salute progressiva dei pazienti del materano.
Il vero allarme è infatti suscitato dall’attuale situazione di una provincia che, a seguito dei provvedimenti di ridimensionamento e dei fatti citati, ha perduto la propria tranquillità.
ll presidente Domenico Eletto per il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto