In riferimento alle audizioni ispettive delle Commissioni d’inchiesta congiunte del Ministero della Salute e della Regione Basilicata effettuate il giorno 15 settembre 2010 presso la Direzione Sanitaria dell’Ospedale di Policoro (MT), relative alla morte della giovane mamma Rosalba Pascucci di Bernalda avvenuta l’8 settembre 2010 a seguito di parto gemellare, gli scriventi Comitati in lotta per l’Ospedale di Tinchi di Pisticci denunciano l’avvenuta mancata audizione da parte degli ispettori ministeriali dei loro rappresentanti delegati, pur avendo gli stessi ispettori ritenuto utile ascoltarne la testimonianza diretta in merito ad alcuni elementi testimoniali atti ad illustrare i limiti della organizzazione sanitaria operata nel territorio e nell’Ospedale di Policoro dall’Azienda Sanitaria di Matera (ASM).
Alla luce di quanto sopra, gli scriventi si chiedono inoltre se sia stato corretto escludere da detta audizione anche le rappresentanze familiari della donna deceduta, che avrebbero potuto anch’esse fornire elementi utili ai fini delle indagini e delle inchieste in corso.
Nell’allegare alla presente la segnalazione urgente inviata via mail agli ispettori Ghirardini/Seraschi del Vostro Ministero in data 13 settembre 2010, si chiede pertanto vivamente alla S.V. Illustrissima di poter essere ascoltati da detti ispettori al fine di poter anch’essi contribuire, con gli elementi e le valutazioni in loro possesso, a far piena luce su ogni aspetto collegato o affine alla vicenda.
Con deferenza,
Tinchi, 17 settembre 2010
Per i Comitati in lotta per Tinchi
(documento firmato)
Antonio Forcillo
Pietro Tamburrano
Domenico Giannace
Donato Fuin
Pietro Giannace
Dal tetto dell’Ospedale – 78° giorno
Torna a casa, Martorano
Molti vorrebbero sapere con quali credenziali tu sia passato disinvoltamente dalla Confindustria alla Sanità. Il quesito, però, non è questo.
Perché non pensi a un mese di ritiro spirituale in una mistica certosa nella quale tentare di cambiare il tuo cuore?
I Comitati in lotta per l’Ospedale di Tinchi di Pisticci (MT) ti consigliano di rivedere il tuo giudizio sul loro conto. Essi non sono anarchici nè terroristi.
Difendono i diritti dei malati, rendono palesi i bisogni collettivi.
Le qualità di un pubblico amministratore sono ben altre.
Se sei uomo, dimettiti dalla carica di Assessore regionale alla Sanità.
Non hai l’apertura e l’affabilità che i cittadini pretendono da chi è nelle pubbliche istituzioni.
Al funerale della mamma dei due gemellini stavi anche tu. Qui si doveva solo piangere.
I Comitati si erano distribuiti per piangere al funerale e nello stesso tempo non lasciare il presidio sul tetto dell’Ospedale di Tinchi. Se tu pensi che essi possano stancarsi, sappi che non si stancheranno mai, al pari delle popolazioni che rivendicano la buona sanità.
Intanto, sono stanchi soltanto di te, di Gaudiano e dei fratelli Annese.
Ma i Comitati, da te più volte offesi, avrebbero preferito che tu al funerale della sfortunata mamma ti fossi presentato con un forte assegno in euro a parziale risarcimento del danno arrecato irrimediabilmente a tre bambini innocenti.
A Policoro non hai fatto migliore figura, andando incontro nascostamente agli ispettori venuti da Roma per accertare un grave fatto di malasanità. Ai contestatori presenti, insieme ai quali c’erano cittadini che dovevano segnalare casi di malasanità per propri familiari, è stato impedito di essere ascoltati da questi ispettori che pure avevano espresso la volontà di riceverli.
I Comitati in lotta sul tetto dell’Ospedale di Tinchi da 78 giorni non ti chiedono di smentire i tuoi brutti giudizi sul loro conto. Chiedono che tu ti dimetta immediatamente, perché essi non hanno più fiducia in te, sei a loro sgradito, e soprattutto non sai riconoscere i veri bisogni e diritti dei cittadini.
Dimetterti ti è facile, perché non sei stato neanche eletto.
Torna a casa o nella Confindustria.
E quando vai via, fallo come sei entrato nell’Ospedale di Policoro, cioè di nascosto per non farti vedere da nessuno.
Tinchi, 16 settembre 2010
il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto e il Comitato Difesa Ospedale di Tinchi