Il caso di Emanuela Englaro ormai
si sta trascinando penosamente da mesi ed in questi giorni pare giunto alla sua
“soluzione finale”. Il caso ha
rappresentato l’ennesima occasione per
scatenare un nuovo assedio ideologico della cultura radical-libertaria a quella
fortezza del diritto naturale, bollata come retrogada ed oscurantistica,
che il popolo italiano nonostante il suo “sgangherato sistema legislativo” e
con , l’ancor più sgangherata comunità politica, ha eretto in difesa del
primato della vita. “Finalmente”, dopo tanti fallimenti, un’azione ha avuto
buon esito. In verità questa nuova offensiva ha giocato inizialmente su alcuni
equivoci. L’equivoco più grave è stato quello di far credere all’opinione
pubblica che lo stato vegetativo permanente
in cui versa Eluana fosse nei fatti la stessa cosa del coma
irreversibile. Equivoco che ha fatto apparire la reazione della Chiesa Italiana
scomposta e furiosa. Persino le parole del solitamente equilibrato e misurato
Mons. Fisichella sono suonate alterate. In realtà sono due stati decisamente
diversi. Il coma irreversibile è uno stato di morte completa delle funzioni
cerebrali; mentre nello stato vegetativo così non è. L’elettroencefalogramma è
attivo anche se molte delle funzioni cerebrali della corteccia sono
compromesse.
Un secondo equivoco riguarda chi ha realmente gestito Eluana
negli ultimi anni. Leggendo la storia di
Eluana si evince che ella è stata
assistita ed accudita in modo continuativo dalle suore e dal personale della Clinica Talamone di Lecco e da alcune
sue fedeli amiche che hanno dato così una mano non indifferente per alleviare
il dolore dei suoi genitori. Non solo. Le “inascoltate” suore hanno confermato la loro disponibilità ad
accudirla in modo continuo e permanente anche per il futuro. Sono “inascoltate”
per lo stesso motivo per il quale quelle sequestrate in Africa non meritano di
avere attenzione dai media italiani e per le quali non vale la pena pagare
riscatti, al contrario di quanto fatto per i “creativi” cittadini “freelance” italiani catturati in Iraq per
salvare i quali si sono pagati profumati riscatti, per i quali “eroici” servitori dello stato hanno perso la
vita ed ai quali i media italiani hanno
dedicato loro fiumi e fiumi di inchiostro!! Dobbiamo rassegnarci: in Italia esistono cittadini “pesantissimi” di serie A (tutti
di sinistra!) e cittadini trasparenti, completamente invisibili di serie D come
le nostre suore!! Ma non divaghiamo! Dalle loro rare e discrete testimonianze si
evince che in qualche modo Eluana interagisce
inequivocabilmente in modo selettivo
rispetto alle persone che si accostano a
lei. Quindi non è affatto un corpo morto come si cerca di far passare. Ora la
vera questione è se il nutrimento che Eluana riceve in modo artificiale con il
sondino naso-gastrico rientra nella casistica di accanimento terapeutico o
meno. Se ciò fosse allora esso può
essere estratto con “non chalance” e poi ….succeda quel che succeda !!(sarebbe
comunque morte per fame!). Francamente è una crudeltà che umanamente eviterei
di infliggere ad Eluana. Poi mi pare surreale e terribilmente grottesco che un
tribunale abbia fondato la sua decisione di dare la facoltà papa di Eluana (bisogna tributare profondo rispetto per il suo dolore!) di
interrompere la sua nutrizione sulla base della ricostruzione che il tribunale ha fatto della sua volontà da
essere “cosciente” . Io ritengo altamente improbabile che una bella giovane
ragazza ventenne piena di vita abbia
realmente pronunciato parole e volontà da esaudire nei casi di sua “pre-morienza”
come si evince dalle stesse testimonianze delle sue amiche (inascoltate a
quanto pare dal tribunale). Il caso di Eluana pone piuttosto seriamente la
questione del testamento biologico. Io
credo che sia giusto che ognuno possa esprimere la sua opinione su come i
propri tutori dovranno comportarsi nei casi ci si imbatta in uno stato di vita
legato esclusivamente a supporti
artificiali. Su poi quali debbano essere le conseguenze concrete di detta
manifestata volontà è materia tutta da discutere! Nei casi di profonda
sofferenza le cose e le opinioni spesso cambiano decisamente. Io credo invece
che per il caso di Eluana bisogna tornare alle nostre suorine che l’hanno
accudita per tutti questi anni. Perché non si consente l’adozione dei disabili con
danni gravemente irreversibili così come viene fatto per i bambini ? Perché non
si deve consentire a suor Albina ed a Suor Rosangela di continuare a curare,
lavare, pettinare, a scrutare amorevolmente gli occhi di Eluana ? Perché Terri
Schiavo non è stata riconsegnata alle cure dei propri genitori che volevano
continuare a tenerla con se? Poi chi scrive è convinto che fin quando c’è una
speranza pur piccola, pur infinitesimale di “buon ritorno”, la vita vada
comunque preservata. Ma è consapevole che questa è solo opinione personale che
non può pretendere di essere “legge” per tutti.
si chiama Eluana ignoranti volete fare i giornalisti….ma va va
In una situazione del genere togliamo per cortesia Sinistra e Destra, Retrogati o Riformisti.
Quì è una questione di coscienza.
Cosa farei io al posto di Eluana?
Cosa farei io al posto del padre di Eluana?
Io non sono in grado di dare risposta ai 2 quesiti.
E’ una tragedia, comprendo il padre non è facile per lui fare quello che ha fatto. Per me la soluzione è un testamento dove ognuno dice cosa vorrebbe fare in casi del genere, ed anche cosi non è facile, chi mi garantisce che non si sia cambiao idea.
Io personalmente, ma sarebbe molto personale la cosa, darei mandato ai miei familiari di fare la scelta giusta in casi del genere.
Un’ altra cosa vorrei aggiungere Papa Giovanni Paolo II non ha scelto di interrombere le cure per lasciarsi morire?
Dove’ la differeza?
Come vedete i dubbi sono tantissimi.
—> Continua
Solo su una cosa sono certo, possibile che questioni del genere debbano essere gestiti da un tribunale e la politica è così debole da non essere in grado di gestire, al di là di ricatti o decreti, la questione.