Lettera aperta
Preg.mo Direttore Generale
Dott.. Vito Gaudiano
Azienda Sanitaria locale di Matera
p.c. Al Dipartimento
Salute e Sicurezza
Preg.mo Assessore Attilio Martorano
Regione Basilicata
Sono passati quattro mesi da quando i cittadini di Tinchi hanno cominciato la loro protesta contro la chiusura del presidio ospedaliero e adesso la questione invece di incamminarsi verso la soluzione si inasprisce sempre più. Il questore ha inviato un ingiunzione di sgombero per motivi di sicurezza ma il presidio continua ad oltranza, anzi la rivolta diventa ancora più clamorosa per la scelta dei principali protagonisti, Domenico Giannace e Pietro Tamburrano, di incatenarsi. Due persone anziane che hanno cominciato questa lotta per la sopravvivenza e il rafforzamento del presidio. Le notizie di cronaca hanno riportato il pericolo di crollo del tetto dell’ospedale a seguito delle ultime piogge torrenziali in cui l’ostruzione dei canali di scolo della struttura hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco.
Una situazione davvero difficile e insostenibile.
La stima e la considerazione che conservo nei confronti delle Istituzioni mi infonde fiducia ma non posso dimenticare questi mesi.
Ad aver seguito la vicenda da vicino ho visto di tutto: il presidio sul tetto, le marce, le fiaccolate, le morti sospette, le inchieste.
Ho sentito parlare tutti: assessori, operatori sanitari, giornalisti, cittadini, partiti politici, Comitati.
Durante le fiaccolate invece il silenzio. Ho guardato quei volti, ho conosciuto quelle persone, ho ascoltato la loro voce. In ognuno di loro la stessa determinazione e la stessa voglia di parlare ma nessuno ha detto niente, in quei momenti hanno solo camminato.
Hanno camminato anche quando da Tinchi hanno raggiunto Potenza. Lo stesso cammino ma non la stessa strada, lo stesso silenzio. Una strada assolata che ha bruciato i volti e ha ulcerato i piedi. Ma la sera, nonostante il sudore e la stanchezza, nonostante la fame e lo scomodo ricovero per passare la notte, non c’era la benché minima desistenza dall’obbiettivo.
Nessuno li ha ascoltati e oggi sono ancora lì su quel tetto.
A guardarli dimentichi tutto quello che si dice del popolo lucano, a guardarli senti la loro forza e la loro energia. Ti accorgi della loro dignità, della loro tenacia e sai che non molleranno mai.
E’ la nostra gente: quella che si mette in fila, che paga le tasse, che timbra i cartellini, che va a prendere i figli a scuola, che combatte per arrivare a fine mese.
Altre regioni hanno applicato il Piano di riordino ospedaliero, anche in quei casi sono state prese decisioni difficili e impopolari, anche in quelle situazioni ci sono state incomprensioni ma non è mancata la comunicazione, il confronto, l’informazione che rende il cittadino più consapevole e, magari, più vicino alle scelte degli amministratori.
Oggi la mia preoccupazione è davvero alta e sento il bisogno di esternarla direttamente alle figure istituzionali interessate che devono intervenire per bloccare questo clima di tensione e di pericolo per la vita umana. Sono convinto che saranno guidati dal rispetto del diritto alla salute che tutti i cittadini hanno la facoltà di recriminare.
Proprio oggi, su quel tetto, li ho incontrati e ho parlato con loro, ho sentito la loro disperazione, la stanchezza, l’abbattimento che non è né resa né debolezza ma un grande senso di sconforto che si trasforma in un ostinazione tenace. E’ un sentimento che mi preoccupa perché temo possa sfociare in gesti inconsulti, in colpi di testa, in azioni dettate non più dalla razionalità ma dall’esasperazione del momento.
A quella gente che è sul tetto da quattro mesi certo non servono più parole, a loro serve conoscere con certezza il futuro del presidio ospedaliero di Tinchi, aver riscontro di impegni concreti, conoscere quel Piano di riordino e condividerlo, essere presi in considerazione nelle scelte che determinano cambiamenti sostanziali, avere un accordo chiaro ma soprattutto sottoscritto dalle parti in causa, insomma hanno bisogno di sapere che non hanno lottato invano.
Per questo serve stabilire, per la questione, i termini dell’urgenza e dello straordinario. Occorre attivare tutti gli strumenti istituzionali necessari come la Commissione Sanità che potrà essere convocata con il carattere dello straordinario perché si possa approdare, con delle proposte definitive, in Consiglio Regionale con la massima tempestività.
Il consigliere regionale dell’Italia dei Valori Nicola Benedetto
Alle denunce dei comitati alla Procura della Repubblica, numerose dall’inizio dell’anno, tutte relative a ipotesi di reato gravissime, si risponde con il sequestro di striscioni da parte dei carabinieri e con l’ingiunzione di sgombero “senza indugi” del Questore di Matera su richiesta specifica della Direzione Sanitaria. La stessa che non si è mai occupata della sicurezza dei manifestanti, che ha messo a rischio la loro incolumità aggravata dalla mancanza di manutenzione anche ordinaria dela struttura di Tinchi, abbandonata colpevolmente al suo destino.
DICHIARAZIONE FATTA METTERE A VERBALE DAGLI ISPETTORI INTERVENUTI IN MATTINATA DEL 2 NOVEMBRE A NOTIFICARE L’INGIUNZIONE DI SGOMBERO FIRMATA DAL QUESTORE DI MATERA.
Il sottoscritto Domenico Giannace, in nome e per conto del Comitato Difesa Ospedale, dichiara che la propria presenza sul tetto dell’ospedale di Tinchi, unitamente a tanti cittadini, non costituisce fatto illecito, ma giusta rivendicazione di diritti lesi. Grazie alla presenza in loco sono stati evitati pericoli anche di cedimento strutturale della struttura ospedaliera.
Si richiama l’attenzione del Sig. Questore di Matera affinché verifichi le illegalità connesse alla chiusura dello stesso Ospedale disposta dalla Direzione Generale dell’ASM di Matera.
LETTERA AL QUESTORE DI MATERA
Per il tramite del Commissariato di P. S. di Pisticci
Il Comitato Cittadini Attivi di Bernalda e Metaponto e il Comitato Difesa Ospedale di Tinchi, uniti nella lotta per la conservazione del nosocomio nel territorio metapontino, in seguito alla ingiunzione della S.V. del 27- 10 – 2010 precisano che il pericolo di crollo del tetto sotto il quale è locato il presidio, denunciato dai dimostranti a seguito di piogge torrenziali ivi trattenute dall’ostruzione dei canali di scolo della struttura, è stato sventato dal pronto intervento dei Vigili del Fuoco.
Appare superfluo ricordare che l’intervento dei Vigili del Fuoco è avvenuto su esplicita richiesta e segnalazione dei manifestanti.
La struttura, messa al sicuro, costituisce ancora oggi presidio di lotta. E’ zona periferica non influente sulla normale attività dell’Ospedale.
I comitati segnalano alla S.V. la volontà di permanere in presidio pacifico sopratutto perché nel corso della settimana è previsto un incontro istituzionale tra i dimostranti e l’Assessore Regionale alla Sanità che darà conto dell’accordo raggiunto sulla destinazione dell’ Ospedale grazie anche alla preziosa mediazione dell’On.le Viti.
Seguirà lo smantellamento del presidio a seguito di tale accordo ratificato.
Per i Comitati: CittadiniAttivi di Bernalda e Metaponto Prof. Pietro Tamburrano
Comitato Difesa Ospedale di Tinchi Domenico Giannace
Le dichiarazioni di Gaudiano riportate nella conferenza stampa tenuta a Matera il 27.10.2010 e riportate da vari quotidiani locali hanno irritato i comitati in lotta in difesa dell’Ospedale di Tinchi. Una sequela di bugie, secondo i comitati, le affermazioni di Gaudiano. Su Tinchi,in particolare, le responsabilità della Direzione sono enormi. Una struttura abbandonata a se stessa alla quale viene negata anche la manutenzione ordinaria. Gaudiano è colpevole dello stato comatoso in cui versa la sanità nell’intero Metapontino. Tempi lunghissimi per avere assistenza e situazioni quotidiane di pericolo per la salute e l’incolumità dei cittadini. Scaricare le responsabilità, addebitabili esclusivamente all’inattività dell’ASM, sui
cittadini che lottano in difesa dell’ospedale e colpevoli, secondo Gaudiano, di avergli impedito di procedere a lavori di miglioramento, rappresenta una ennesima e grave provocazione e un delirio di onnipotenza del Direttore Generale.
Anche il PD a Pisticci è in agitazione per l’Ospedale.
Dopo il congresso che ha visto eleggere Rocco Negro segretario locale del partito, a Pisticci aumentano tra gli iscritti le preoccupazioni per la sorte dell’ospedale di Tinchi. Fermento per le continue esternazioni del Direttore generale dell’ASM, già definito “una iattura” in un comunicato dello stesso partito all’indomani della chiusura del reparto di medicina.
Vedi il comunicato, molto duro, del PD locale appena dopo la chiusura di medicina a Tinchi su: http://www.pisticci.it/index.php?option=com_content&view=article&id=119%3Ail-partito-democratico-di-pisticci-ritiene-la-chiusura-del-reparto-di-medicina-dellospedale-di-tinc&catid=1%3Anews&Itemid=69
Numerosissmi sono i militanti del PD pisticcese che aspettano con impazienza che il capogruppo PD in consiglio regionale, Vincenzo Viti, mantenga gli impegni assunti per rilanciare il presidio di Tinchi dotandolo di un congruo numero di posti letto, se pur nella modalità multidisciplinare, al servizio della nuova missione. Posti letto veri, sottolineano, H24, quindi con il pernottamento, finalizzati anche e, soprattutto, per togliere dal caos l’ospedale di Policoro dove la situazione è diventata insostenibile con code di ore al pronto soccorso e intasamento dei reparti.
Viti in un comunicato stampa dell’11 agosto scorso pubblicato dal Quotidiano della Basilicata, aveva sollecitato l’assessore regionale alla sanità, Attilio Martorano ad investire nella nuova “missione” dell’ospedale di Tinchi. “Non perdiamo altro tempo” aveva chiesto Viti. Da allora tutto tace. Ai comitati in lotta in difesa dell’ospedale di Tinchi, che mantengono ad oltranza il presidio sul tetto dell’ospedale, giungono quotidianamente messaggi di solidarietà proprio da tantissimi iscritti ed elettori del PD, ormai, a loro dire, stanchi di aspettare
Dal tetto dell’Ospedale – Gaudiano come San Giovanni di Dio
Questo Santo fondò i Fatebenefratelli, religiosi ospedalieri che dovevano occuparsi soltanto dei malati poveri e bisognosi.
Ciò avvenne in tempi di Controriforma cattolica, in pieno Umanesimo e Rinascimento.
Oggi nel Materano c’è Vito Gaudiano che, come San Giovanni di Dio, è in grado di guarire tutti i mali della sanità materana.
Recupera risorse e abbatte sprechi con una tale abilità da sembrare personaggio prodigioso.
Nella realtà, tuttavia, le popolazioni bisognose del servizio sanitario vedono crescere di più le proprie ansietà e depressioni.
La differenza tra te e San Giovanni di Dio è che questo Santo non ha mai detto una bugia né in pubblico né in privato.
A Tinchi di Pisticci (MT) da 119 giorni i dimostranti sul tetto più alto dell’Ospedale ti stanno chiedendo di rilanciare, non di ridurre la grande attività sanitaria da sempre svolta a vantaggio dei cittadini del territorio metapontino.
Come fai a pensare che essi vogliono impedirti di avviare lavori per la sua rinascita?
Essi sono disposti anche a lavorare gratuitamente per avviarne la riapertura completa.
Sbrigati! Fai meno proclami e più fatti. A cominciare da domani.
D’altra parte chi ti dà il potere di opporti alla volontà dei cittadini che reclamano diritti esprimenti bisogni primari costituzionalmente garantiti?
il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto
e il Comitato Difesa Ospedale di Tinchi