Il direttore generale dell’ASM prende gli applausi dalle strutture private, la conferma di una politica che con tutta evidenza punta allo smantellamento della sanità pubblica a favore di quella privata. E’ solo un sospetto? Pensiamo proprio di no. E la vicenda degli ospedali cosiddetti piccoli lo conferma. Tagli e kaos. E’ questa la ricetta della direzione generale. La chiusura di Tinchi paradossalmente segna l’inizio della fine anche per Policoro perché in quell’ospedale c’è la confusione totale e i disservizi per l’utenza aumentano giorno dopo giorno. E i pericoli anche. Ma tutto secondo i piani. A Tinchi negli anni scorsi il tasso di operatività, o se vogliamo, di produttività era nettamente superiore a quello di Matera, sia a quello di Policoro, con il 34,32% a fronte del 31,60 di Matera e del 26,49% di Policoro. Dal 1980 nella struttura di Tinchi ci sono stati circa 65.000 ricoveri, circa 7.000 interventi di chirurgia generale e 4.000 di chirurgia ambulatoriale, non parliamo dei 6.000 parti e delle 140.000 prestazioni di Pronto Soccorso, delle migliaia di esami di laboratorio, di radiologia e di visite ambulatoriali. Tutto questo fino all’arrivo di “Attila”, il distruttore Gaudiano. Sappiamo com’è andata. Ormai non c’è più niente tranne gli ambulatori e l’utenza si è riversata, non tutta però, su Policoro che è in TILT! E aumentano i tempi di attesa: al pronto soccorso di Policoro se ti va bene aspetti qualche ora e sei servito. Nel frattempo, se i medici sono in tilt perché non ce la fanno, si possono anche dimenticare nel caos di farti una semplice ecografia e tu muori. Se devi fare una radiografia ti devi mettere in coda e aspettare mesi, non ne parliamo se devi fare una Tac o un qualsiasi esame diagnostico. E tutto questo non giova a Policoro che non ce la fa a dare risposte all’utenza perché la direzione aziendale ha messo la sanità metapontina in ginocchio. Ma niente paura. La risposta è nella sanità privata. E Gaudiano prende applausi dai privati. Ma a Tinchi la lotta continua, una lotta finora snobbata e ignorata dai cittadini di Policoro. Ma questi ultimi cominciano a rendersi conto e si organizzano. Nel prossimo futuro avranno bisogno di noi. Ci aspettiamo la loro solidarietà alla lotta in difesa dell’ospedale di Tinchi, perché serve anche a loro, serve a difendere anche quello di Policoro.
Pietro Giannace
Comitato Difesa Ospedale di Tinchi